A Siena decelera troppo lentamente la “curva” dell’indice dei prezzi al consumo dei generi alimentari e delle bevande analcoliche che a luglio 2023 si assesta all’ 11,1%
L’inflazione quindi non molla la presa, stando almeno all’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat. Letizia Cesani, presidenti di Coldiretti Toscana, parla di un rallentamento troppo lento che causa “il perdurare della lunga fase di sofferenza per le famiglie”.
Per Cesani ci “sono diversi fattori che miscelati insieme danno vita alla tempesta perfetta: dalle ripercussioni dei numerosi eventi estremi sulla disponibilità di raccolti e produzioni agricole al caro gasolio le cui conseguenze sulla logistica arrivano a pesare anche un terzo del totale dei costi di frutta e verdura, dalle tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina che destabilizzano i mercati finanziari fino alle speculazioni lungo la filiera che fanno anche triplicare i prezzi al consumo”.
“A rallentare la discesa dei prezzi e frutta e ortaggi, che a luglio sono cresciuti rispettivamente del 13,8% e del 19,8%, sono le conseguenze dei cambiamenti climatici e dei numerosi eventi estremi che hanno ridotto le disponibilità unite all’aumento della domanda. Emblematico il “caso” della frutta la cui richiesta è aumentata del 20% solo a luglio anche per effetto del grande caldo. Dal campo alla tavola – spiega Coldiretti Toscana – il prezzo si moltiplica e non certo per colpa degli agricoltori che si accollano tutti i rischi e gli incrementi dei costi di produzione come concimi e mezzi tecnici, compreso quello per il gasolio per le pratiche agronomiche, che da più di un anno divorano i già risicati margini di guadagno. Più ci sono passaggi tra l’agricoltore ed il consumatore e più il costo di quel determinato prodotto aumenta, e questo avviene in condizioni normali, ma quando si inseriscono elementi straordinari come inflazione, fattorie climatici e quindi anche speculativi, il prezzo al dettaglio è ancora più instabile”.