Cas a Montalbuccio, il Comune attende il Prefetto: “Manca la sua firma alla convenzione, poi il progetto può partire”

Per trasformare l’ex scuola di Montalbuccio in un centro di accoglienza straordinaria il Comune attende la Prefettura. “Manca ancora la firma del prefetto Matilde Pirrera per attivare la convenzione tra palazzo pubblico e ufficio del governo”, ha detto l’assessore alle politiche sociali Micaela Papi.

Il passaggio è essenziale, ed ecco perché numerosi sono stati i solleciti dell’amministrazione: solo così potrà essere attivata la manifestazione di interesse per individuare il gestore dell’immobile. La struttura infatti sarà pienamente operativa dopo che sarà data in affidamento.

Papi ha dato queste informazioni rispondendo, in consiglio comunale, ad un’interrogazione di Anna Ferretti, esponente di Progetto Siena. “La convenzione, una volta sottoscritta, avrà durata pari ad un anno con possibilità di proroga da concordare tra le parti. Il monitoraggio del funzionamento della struttura sarà fondamentale ai fini di una valutazione positiva e del possibile prolungamento della convenzione – ha detto l’assessore – . Saranno in ogni caso prese in considerazione tutte le variabili e gli interessi coinvolti”.

L’amministrazione comunque “non ha contemplato la possibilità di un mancato utilizzo dell’immobile da parte della Prefettura, ma si sta piuttosto impegnando per concludere a breve la convenzione e rendere operativo il Cas”, continua Papi.

Non soddisfatta “ma non per l’agire del Comune” Anna Ferretti. “Per quale motivo quell’immobile è ancora fermo. Se non serve ai migranti diamolo agli italiani oppure sfruttiamolo. Non è giusto avere ancora vuota l’ex-scuola di Montalbuccio”.