In Toscana preoccupano decisamente i numeri delle domande di sostegno all’affitto, degli sfratti e del costo dei mutui. E l’emergenza abitativa è sempre più specchio del disagio di un’ampia fascia di cittadini.
I dati del fenomeno, raccolti nel report dell’Osservatorio sociale regionale, fotografano una situazione che si caratterizza per estrema instabilità ed un aumento del costo dell’abitare.
La prima nota dolente arriva dal mercato immobiliare: se le compravendite registrano un boom del +6,8% rispetto al 2021 è forte anche la crescita dei tassi di interesse dei mutui, +4,5%.
Impetuoso poi l’incremento di richieste di sostegno all’affitto: le domande sono state più di 22mila nel 2022, quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Ed un elemento di preoccupazione è rappresentato dalla decisione del Governo di non rifinanziare la misura nella legge di bilancio di quest’anno.
“Il Governo – ha detto nel suo intervento l’assessore regionale al sociale Serena Spinelli – continua a non vedere le reali emergenze e i bisogni del Paese. Nel 2023 ha azzerato il fondo per i contributi agli affitti e per la morosità incolpevole, che in Toscana consentivano a più di 20mila nuclei familiari di attenuare le difficoltà . Allo stesso modo non si vedono segnali nella prossima manovra di bilancio: nessun investimento significativo è previsto per l’edilizia residenziale pubblica, nè per nuove costruzioni nè per le ristrutturazioni, così come per la rigenerazione urbana”.
“I temi dell’abitare, invece, dovrebbero stare al centro dell’agenda politica del Paese, come tassello fondamentale delle politiche di welfare. E’ proprio a partire dalla casa, dal garantire condizioni abitative adeguate, che si deve intervenire per contrastare la povertà e le marginalità sociali”, prosegue.
Salgono infine anche gli sfratti a livello regionale: le richieste di esecuzione sono più del 200% rispetto al 2021, le esecuzioni segnano un +163%.