Siena

Caso David Rossi, i pm genovesi mandano gli atti al Csm

La procura di Genova ha trasmesso gli atti al Consiglio superiore della magistratura sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni nel 2013. I pm genovesi avevano aperto una inchiesta su presunti festini a cui avrebbero partecipato i magistrati senesi che indagavano sulla vicenda e che, per questo, avrebbero insabbiato le indagini. L’inchiesta genovese, per abuso d’ufficio a carico di ignoti, era stata aperta dopo l’intervista rilasciata a Le Iene dall’ex sindaco senese Pierluigi Piccini che aveva detto di aver saputo di ‘festini’ ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica e che forse l’inchiesta sulla morte di Rossi era stata ‘affossata’ per questo. Dopo la trasmissione di Mediaset, i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Piccini, che era stato indagato. I magistrati genovesi hanno chiesto l’archiviazione per abuso d’ufficio ritenendo che non ci fossero prove.

Il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e il sostituto Cristina Camaiori avevano interrogato come persona informata dei fatti l’escort che avrebbe partecipato agli incontri a sfondo sessuale. Il giovane aveva confermato di avere partecipato alle feste, ma non aveva riconosciuto con assoluta certezza i magistrati mostrati in foto dagli investigatori, al contrario di quanto invece fatto durante la trasmissione tv de Le Iene. Dalle decine di testimonianze raccolte in due anni di indagini era emerso che sì c’erano stati comportamenti inopportuni ma quei comportamenti non avrebbero avuto alcuna influenza sull’indagine sulla morte di Rossi. Il capo della comunicazione del Monte dei Paschi morì il 6 marzo 2013 proprio mentre esplode l’indagine sulla banca. Sono giorni tesi per Rossi che pochi giorni prima della morte aveva espresso la volontà di andare a parlare con i magistrati. I pm senesi chiudono due volte l’indagine come suicidio, ma sono tante le ipotesi avanzate sulla morte del dirigente. L’ultimo a fare riaprire il caso era stato l’ex sindaco di Siena Piccini che aveva ventilato l’ipotesi che i festini fossero stati il motivo della chiusura delle indagini.

(Ansa)

marco crimi

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