“Ho convocato in via d’urgenza per mercoledì prossimo l’ufficio di presidenza della commissione per affidare ai corpi speciali dei Carabinieri, già incaricati della maxi perizia, uno specifico ed articolato quesito sulla questione” della lettera con cui David Rossi aveva annunciato la volontà di farla finita. Lo ha annunciato il presidente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, Pierantonio Zanettin che ha aggiunto che il fatto emerso ieri “merita di essere accuratamente approfondita in sede peritale, e, ove trovasse conferma, getterebbe un’ombra inquietante sull’intera vicenda”.
Peraltro, il gip (oggi in pension) di Genova, Franca Borzone ha reso noto di aver mandato alla procura di Siena la relazione della polizia postale in cui si diceva che la mail in cui David Rossi era stata “creata dopo la sua morte”. Il giudice aveva trasmesso gli atti dopo avere archiviato l’inchiesta sui presunti festini a luci rosse a cui avrebbero partecipato alcuni pm senesi e che per questo avrebbero archiviato le indagini sulla morte di Rossi. L’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena morì il 6 marzo 2013 dopo essere caduto dalla finestra del suo ufficio di piazza Salimbeni.
“Dire che quella mail è stata creata il 7 marzo e sostenere che il 4 marzo non esisteva mi sembra eccessivo. Quella mail è stata letta proprio il 4 marzo”. Così Ranieri Rossi, fratello di David Rossi, sull’argomento della lettera in cui l’ex-capo della comunicazione di Mps avrebbe annunciato la sua volontà di farla finita. “Il punto è che la Polizia Postale ha rilevato un’anomalia: la data di creazione del messaggio e quella di invio sono diverse, la prima è del 7 marzo mentre la data di delivery è segnata al 4 marzo – ricorda Rossi-. Partiamo però da un dato certo: la mail è stata letta il 4 marzo. Viola ha detto di non averla vista e non se ne ricorda, ma l’hanno comunque letta la Pieraccini e il Fanti. Non so perché nel computer c’è questa anomalia sulla data del 7. Ci sta che qualcuno l’abbia messo dopo dentro al computer? Questo non lo so”.
Per Rossi occorre “partire dai dati che già ci sono e guardarli bene: le foto, i filmati e le testimonianze. Già lì c’è scritto tutto. Va bene analizzare i computer ed i tabulati, mancano alcune telefonate e non si capisce come mai. Vediamo però un elemento alla volta, senza andare fuori dalle righe”.