Non si ferma la polemica intorno al caso delle mense scolastiche. In una lettera, lo ricordiamo, alcuni genitori evidenziavano, in 9 punti, alcune criticità della mensa facendo altresì delle proposte per cercare di migliorare la situazione.
Per questo venerdì 11 giugno è in programma un incontro tra l’assessore all’istruzione Paolo Benini, i vertici Asp (l’azienda gestisce la struttura ndr.) e i genitori. Intanto però dai gruppi politici e da associazioni arrivano dure prese di posizione. Logo Siena si rivolge direttamente a Benini: “Secondo l’assessore in pectore, questi problemi sarebbero da addebitare alle scellerate scelte della passata amministrazione che non ha investito nella scuola e nelle mense, e ci domandiamo: ma si è reso conto di essere in carica da tre anni ? Considerato che un mandato comunale ne dura cinque, cosa sta aspettando per “cambiare le cose”? La cura non è lasciare digiuni i poveri studenti, che questa punizione non la meritano, ma ascoltare le richieste che i loro genitori muovono da anni”.
Per Logo Siena “si è persa in questo sistema è l’attenzione ai ragazzi, ai loro gusti e richieste che -se prima viaggiavano diretti con uno sguardo od un commento diretto alla cuoca- adesso debbono passare per una serie indefinita di commissioni scolastiche e comunali, con genitori portavoce che si affannano a far capire che (tanto per fare un esempio) il famoso “pesce marmo” servito a mensa non è adatto”, è quanto sostengono in una nota i membri dell’associazione. “Al di là dei dubbi valori nutrizionali, ciò che rileva è la totale e perdurante mancanza di attenzione ai gusti dei bambini che, arrivati al limite della sopportazione, hanno finalmente creato un caso, lasciando tutto nei piatti, anzi, “nei vassoi”. Eh già, perché un’altra novità assai recente, presumibilmente dovuta all’esterofilia che affligge il nostro paese, è proprio questa: in luogo dei piatti, il cibo viene servito come nelle mense americane tutto assieme in vassoi di plastica, facendo perdere totalmente ai bimbi la consequenzialità delle portate, mescolando le portate al primo sussulto del vassoio – prosegue il testo -. Se è innegabile che questa modalità permetta di risparmiare tempo, velocizzando il pranzo e lo sbarazzo della tavola, e quindi a risparmiare denaro, ci chiediamo: è questa la cosa più importante? Il “risparmio”?”.