“Non ho nulla da rispondere ai politici che mi attaccano. L’Università è autonoma. E siccome non critico i partiti mi aspetto che i partiti non critichino l’ateneo, che è autonomo e riconosciuto dalla Repubblica. Ritengo che la decisione sul lutto nazionale nei confronti di Berlusconi, di cui sono noti i rapporti con Cosa Nostra, è una decisione che va a discredito della Repubblica”
Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, preferisce non controbattere agli attacchi che sono arrivati dal centrodestra in giornata, a seguito della sua scelta di non mettere le bandiere a mezz’asta nel suo ateneo per la morte di Silvio Berlusconi, andando così contro la decisione del Governo che ha disposto che fino a domani siano esposte a mezz’asta le bandiere nazionali ed europee sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero.
Montanari però ha rivendicato la sua linea. “Nel mio piccolo ho detto di no – ha aggiunto – . E credo che verrà in cui si riconoscerà l’errore grave che il Governo ha fatto, con una scelta politica. Il fatto che qualcuno abbia detto di no tornerà ad onore della Repubblica Italiana”.
Nei confronti del rettore dell’Ateneo sono arrivati attacchi da Forza Italia Siena e da FdI. Gli azzurri locali, in una nota a firma di Anita Francesconi e Lorenza Bondi, hanno osservato come “l’applicazione della disobbedienza” da parte di Montanari “alle indicazioni di un governo legittimamente eletto dai cittadini rischia di far aprire un vulnus nella società, legittimando la selezione delle regole da seguire”.
“Non mi meraviglia quello che questo Montanari fa anche in queste ore, sappiamo chi sia costui, ma mi sorprende che uno così abbia la qualifica di Rettore”, così Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.
“Se davvero, come dice Montanari, è la sua sua coscienza e non la faziosità politica ad impedirgli di rispettare le Istituzioni e il lutto nazionale, si dimetta oggi stesso, altrimenti il suo gesto è solo propaganda politica indegna per chi ricopre un così alto ruolo”, questo invece l’invito del parlamentare di FdI Francesco Michelotti.
Intanto ha toccato e superato quota 15mila firme la petizione su Change.Org dove vengono espressi “solidarietà e consenso per la scelta odierna” verso il Rettore. “Per una larghissima parte dei cittadini italiani – e non solo per questi – l’indizione da parte della Presidenza del Consiglio del lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi risulta in stridente contrasto con le vicende che hanno segnato e caratterizzato la vita del personaggio”, è quanto si legge nel sito.
Mar. Cri.