Caso pakistani e baby gang, Siena sostenibile: “Il Comune sa usare solo la forza, non propone altro”

“La risposta è la stessa: si usa la forza pubblica e basta, non si propone niente altro. Non si pensa ad organizzare centri di aggregazione giovanili attrattivi per i ragazzi, dove possano trovare spazi e occasioni di attività sane aiutati da personale esperto, non si pensa di ristrutturare velocemente con bagni e brandine una delle tante strutture vuote della città. Solo ‘leviamoceli dai piedi, che vadano altrove’. E si parla di ‘Politiche Giovanili e Pari Opportunità’.”

Lo scrivono in una nota i membri del gruppo Siena sostenibile commentando le parole un comunicato dell’ assessore Clio Biondi Santi “in cui -spiegano- si garantisce una maggiore sorveglianza delle zone più frequentate da parte della Municipale, così come risponde con lo sgombro dal parcheggio della stazione dei pakistani che vi trovano riparo nella notte”.

Ed ancora, proseguono: “Questa non è comunità, è gruppo, è oligarchia, non è certo nelle nostre tradizioni del Cor magis tibi Sena pandit! Non si può pensare che è compito del volontariato. Non lo è. Il volontariato con le contrade, con le società di attività giovanili, con la Caritas, con le signore che preparano le cene fa tanto, ma il compito di curare la vita della città rendendola sostenibile per fare in modo che tutti e tutte ci possano vivere bene e siano accettati, questo è compito della struttura comunale che governa la città”.