“La caduta? Un gesto anticonservativo del Rossi, che era cosciente, si teneva penzoloni fuori dalla finestra aggrappato alla barra di protezione con entrambe le mani e le gambe rivolte verso il muro. Ed infine si lascia cadere nel vuoto sottostante rivolgendo la parte del corpo verso il palazzo”.
A dirlo è stato il comandante dei Ris Sergio Schiavone durante la conferenza stampa sull’esito dei risultati – circa mille pagine- della maxi-perizia, affidata dalla commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte dell’ex-manager di Mps, ai reparti speciali dell’Arma dei carabinieri e ad un collegio medico legale.
“Sostanzialmente abbiamo analizzato due movimenti durante le cadute: uno ‘a candela’ ed uno ‘ con scorrimento sulla sbarra’. Queste erano le ipotesi poste nei quesiti. Siamo poi passati alle analisi con i manichini virtuali usando un software con il quale abbiamo simulato le condizioni di caduta”, ha detto Schiavone prima di annunciare le conclusioni. “La posizione finale del corpo e l’effetto prodotto sul coro quando questo impatta a terra, sono veramente molto simili”, ha aggiunto .
Quanto all’ipotesi della presenza di terzi che spingono David Rossi “la spinta sulla sbarra avrebbe dovuto fare sostanzialmente un moto di rotazione al corpo che sarebbe dovuto cadere con la testa”. E gli spazi, tra la sbarra e il condizionatore, “non consentono ad altri di tenere appeso il corpo” dell’ex-capo comunicazione di Mps
Prima di iniziare la sua spiegazione il colonnello Schiavone ha ricordato quale fosse la materia dei quesiti posti al Ris e come il corpo dei carabinieri ha svolto i lavori, dalle analisi delle immagini della caduta del corpo, al sopralluogo nel vicolo di Monte Pio svoltosi lo scorso anno.
Tra le altri argomenti vagliati da Schiavone c’è l’ipotesi che il grave che si vede cadere nel video sia in realtà l’orologio di Rossi. “Le prove sperimentali non la suffragano, ma è anzi probabile che quella sia una goccia di pioggia”, continua. “Non siamo riusciti a definire lui indossasse l’orologio”
“La mail Help? Per noi non ha nulla di strano. Ed è stata scritta e inviata prima della caduta di Rossi e non tre giorni dopo il 6 marzo 2013”. Ad affermarlo è stato Massimo Giannetti, del reparto Racis dei carabinieri. Il militare ha poi spiegato perchè esistesse una discrepanza tra la data della mail mandata da Rossi e quanto contenuto nei file di Mps
Altro dettaglio importante è che nessuno rispose alla chiamata dell’onorevole Daniela Santanchè che raggiunse il telefono di Rossi la sera della sua morte. “È un errore di tabulato è una chiamata non risposta”, ha chiarito il colonnello Rubino Tomassetti, comandante del reparto indagini tecniche del Ros dei carabinieri.
Infine ci sarebbe un secondo video, come rivelato dal presidente Zanettin, “che individua due soggetti che alle 20 escono da piazza dell’Abbadia. Un video tenuto fino ad ora segreto -spiega- e già trasmesso alla procura di Genova perché contrasta con tutti gli atti processuali in cui era stato detto che c’era un unico video relativo ai momenti successivi alla caduta di Rossi”.
“Sono state tolte chance di sopravvivenza al dottor David Rossi nei venti minuti in cui non è stato soccorso” ha poi detto il dottor Roberto Testi, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Città di Torino. “Si trattava di una persona giovane, in buona salute che non aveva patologie particolari che ha subito molte lesività ma non vi è stata una emorragia interna fatale” ha aggiunto il medico. “Conseguentemente a queste lesività possiamo dire che David Rossi muore per un combinato trauma poli distrettuale ma anche per una bronco aspirazione ematica massiva. Con una prolungata agonia i polmoni si sono riempiti di sangue” ha concluso il medico.