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Cassiere reintegrato, le parole di Giomi dopo la decisione del tribunale: “Vittoria per tre milioni di lavoratori”

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“Io dedico questa vittoria a tutti e tre i milioni di lavoratori del commercio, che un domani potrebbero trovarsi a subire le stesse pratiche messe in atto da Pam”, le parole di Fabio Giomi, che commenta la decisione del Tribunale civile di Siena che ha dichiarato illegittimo il suo licenziamento da Pam Panorama, ordinandone il reintegro.

Il giudice ha condannato l’azienda al reintegro del lavoratore, al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali, ricordano i sindacalisti. Una conclusione che chiude una vertenza durata due mesi e che, secondo il sindacato, segna un punto fermo sui limiti delle sanzioni disciplinari nel settore del commercio.

Giomi accoglie la sentenza come una svolta personale e collettiva: “A livello personale è sicuramente un grande regalo di Natale e, visto che siamo a fine anno, rappresenta un nuovo inizio, una nuova visione della vita, una nuova prospettiva. Sono convinto che questa decisione farà giurisprudenza e diventerà un punto di riferimento per il futuro”.

Il cassiere ha poi ringraziato “la Filcams, Mariano Di Gioia e Massimiliano Fabozzi, tutta la Cgil senese e la Cgil Toscana. Voglio ringraziare anche la politica che si è occupata di questo caso, con quattro interrogazioni parlamentari: il Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, il sindaco di Poggibonsi, Rifondazione Comunista e altri esponenti politici. Voglio ringraziare tutti i cittadini di Siena e di Poggibonsi che mi fermano per strada e mi esprimono solidarietà, e anche tutti gli italiani che, con migliaia e migliaia di commenti sui social, hanno dimostrato vicinanza a questa vicenda”.

 

 

Per il sindacato, la decisione del giudice certifica la correttezza della linea tenuta fin dall’inizio, come spiega il segretario della Filcams Cgil Siena Mariano Di Gioia: “Quando Fabio ha deciso di fidarsi di noi, abbiamo attivato un meccanismo che ci ha portato al confronto e a una serie di discussioni, fino a questo risultato. A un certo punto Pam si è fermata, probabilmente rendendosi conto dell’attenzione mediatica che si stava creando intorno alla vicenda. Da quel momento non ci sono stati più licenziamenti, ma soltanto sanzioni di dieci giorni di sospensione, che guarda caso erano quelle già proposte davanti al prefetto”.

E prosegue: “Riteniamo quindi che l’azienda si sia resa conto di essersi spinta oltre i limiti delle sanzioni disciplinari consentite. Questa decisione sancisce un principio chiaro: anche i dieci giorni di sospensione sono illegittimi. Con ogni probabilità Pam dovrà rivedere i propri piani e i lavoratori che hanno subito questa sanzione potranno rivolgersi a un giudice del lavoro sulla base di questa pronuncia”.

A chiarire il fondamento giuridico della vertenza è Massimiliano Fabozzi, anche lui sella sigla senese: “Questa vertenza si basa interamente su una legge, la legge 300. La nostra tesi è sempre stata questa: il test del carrello viola l’articolo 4, che vieta il controllo a distanza dei dipendenti. Non è un dettaglio: accettare una sospensione avrebbe inciso sui rapporti di forza nei luoghi di lavoro. Per noi questa vittoria ha quindi un valore giuridico e politico. Il giudice ha stabilito che quel test non si poteva fare. Nei luoghi di lavoro il controllo a distanza non è ammesso”.

Soddisfazione dal sindacato regionale. “Eravamo al cospetto di un atto grave figlio di una arroganza e di una cattiveria che in questi tempi stanno pervadendo il mondo del lavoro, ma ancora una volta tutta la Cgil Toscana ha dimostrato che, senza voltarsi dall’altra parte davanti alle ingiustizie, uniti nella lotta si possono ottenere risultati”, così il segretario Rossano Rossi.

“Dalla lettura del dispositivo si comprende perché il giudice Delio Cammarosano abbia accolto la domanda considerando il licenziamento del cassiere Giomi discriminatorio per motivi di età. Aspettiamo però la motivazione della sentenza. Questo provvedimento riabilita un lavoratore scartato a fine carriera dal suo datore di lavoro e getta un’ombra pesante sulla legittimità del famigerato ‘test carrello’ introdotto da Pam per punire lavoratori non più graditi”, dichiara l’avvocato della sigla Andrea Stramaccia.

Dai partiti arriva la reazione di Avs. “Questa vittoria è il frutto di una battaglia collettiva che ha unito i lavoratori e le lavoratrici , i sindacati e la sinistra politica: Avs si è mossa subito grazie all’interrogazione parlamentare del deputato Marco Grimaldi, denunciando l’ingiustizia e mobilitando l’opinione pubblica in una lotta che ci riguarda tutti”, si legge in una nota.

Marco Crimi