I carabinieri di Poggibonsi e quelli della stazione di Castellina in Chianti arrestano due giovani fratelli marocchini trovati con un chilo di hashish in casa
Avevano nascosto la droga nelle piccole intercapedini del divano, in salotto, in camera da letto e in garage. Di lì, verosimilmente, la droga sarebbe arrivata sulla piazza valdelsana, senese, forse fiorentina. Ce n’era abbastanza per soddisfare le richieste del mercato. Un chilo di hashish diviso in panetti da un etto, ognuno delle dimensioni di saponette per intendersi.
Sono finiti così in manette A.E.M. e J.A.M., due fratelli marocchini, giovanissimi (27 e 22 anni) del tutto insospettabili. In Italia con regolare permesso, infatti, i due abitavano a Castellina e lavoravano come operai agricoli per aziende del posto.
Insospettabili ma poco furbi, perché è stata proprio una vicenda di qualche settimana fa, che li ha visti protagonisti, ad insospettire i carabinieri di Poggibonsi del capitano Sergio Turini. E di qui, nell’ambito delle più ampie indagini finalizzate a stroncare il giro della droga (di pochi giorni fa l’arresto di tre persone a Poggibonsi, trovate con dieci chili di marijuana) è partito il lavoro dei militari.
Si deve ritornare indietro di alcune settimane, quando i due fratelli erano scappati alla vista di un posto di blocco dei carabinieri, uno dei tanti effettuati per il controllo del territorio.
Erano scappati ed avevano poi abbandonato la propria auto proseguendo la fuga a piedi. Successivamente, si erano presentati dai carabinieri per denunciare il furto della propria auto.
E’ a questo punto che i militari di Poggibonsi e quelli di Castellina in Chianti delcomandante Giuseppe Annunziata, insospettiti, hanno controllato meglio i due fratelli, verificando per loro un tenore di vita superiore a quello ipotizzato con uno stipendio da operaio. Così, i militari sono arrivati alla fine ad un controllo nell’abitazione dei due, operazione condotta insieme alle unità cinofile di Firenze e con Batman, il giovane cane antidroga che aveva già supportato precedenti operazioni.
Durante la perquisizione domiciliare, oltre ai panetti di hashish ognuno con il proprio ‘marchio di fabbrica’ – così succede quando la droga parte dal Marocco per poi arrivare all’Europa attraverso la Spagna e, infine, in Italia – i carabinieri non hanno trovato altro. Ma questo chilo di ‘fumo’, del valore di circa diecimila euro, sarà di certo abbastanza per significare l’espulsione dei due giovani marocchini dal territorio italiano.
L’attività dei militari si sta concentrando molto sul giro della droga perché esso non fa rifermento solo e soltanto al reato di detenzione e spaccio ma si amplia nei reati contro la persona e contro il patrimonio. Rappresentando, dai furti e rapine per acquistare stupefacenti alla violenza, all’omicidio stradale, etc… una vera piaga sociale.