“Dobbiamo fare di tutto per scongiurare la chiusura, anche temporanea del Santa Maria della Scala e per reperire immediatamente le risorse necessarie per la copertura della gara. E’ necessario una mobilitazione civica della città, a riparo da facili strumentalizzazioni politiche e ‘sciacallaggi’, per consentire all’amministrazione comunale di operare le scelte migliori per ottenere questo risultato. Ci aspettiamo notizie positive in tal senso, fin dalla la giunta regionale di lunedì. Risposte che mettano in condizione chi deve di avviare la gara e scongiurare, o quantomeno limitare ad un periodo breve, la chiusura del complesso museale. Una speranza che è viva anche grazie al patto dello sviluppo firmato lo scorso 30 aprile con il quale la Regione si impegnava a sostenere il percorso di Siena Capitale, che ha al centro il rilancio del Santa Maria della Scala. Le parole del presidente Rossi sono state chiare e, per questo, abbiamo fiducia sul fatto che l’intervento della regione potrà essere decisivo. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori delle cooperative impegnate nel Santa Maria della Scala, affinché questa difficile situazione possa essere superata al più presto”. Sono state queste le parole con le quali Franco Ceccuzzi, coordinatore regionale area politica e istituzioni Pd, ha affrontato la questione del Santa Maria della Scala, nell’ambito dell’iniziativa della Festa provinciale del Pd dedicata alla sfida per Siena Capitale della Cultura 2019. L’appuntamento, animato da un dibattito molto vivace e da molti interventi dal pubblico, ha visto la partecipazione di Rita Petti, responsabile cultura unione comunale Pd Siena e Alessandro Orlandini, membro della direzione comunale del Pd e dei giornalisti Laura Valdesi, de “La Nazione” e di Gennaro Groppa de “Il Corriere di Siena”.
“Credo che la strada della Fondazione scelta per il Santa Maria della Scala – ha continuato Ceccuzzi – fosse giusta. Una strada che prevedeva uno strumento più adeguato alla complessità del Santa Maria e che avrebbe portato un afflusso di risorse, oltre che di know how e professionalità nuove, indispensabili per la gestione del patrimonio culturale. Se fosse oggi già operativa, non ci troveremo a questo punto. La possibile chiusura del Santa Maria della Scala è anche la conseguenza della chiusura anticipata del mandato. Con l’intervento della giunta regionale, nei prossimi giorni, speriamo possano arrivare le risorse necessarie al Comune per fare la gara e quindi scongiurare la chiusura del complesso museale. Gara che era già pronta nel mese di giugno, ma che si bloccò con la bocciatura, da parte del consiglio comunale, della manovra di bilancio. Una chiusura che, anche se dovesse essere per poche settime, sarebbe un colpo molto grave per la città e per i lavoratori. Per questo dobbiamo lavorare tutti insieme affinché le risorse della Regione arrivino quanto prima e poi puntare sulla Fondazione che, credo, possa essere una risposta anche per gestire quel Museo dell’Arte figurativa senese, che è il grande progetto del Santa Maria e che non si gestisce senza la partecipazione di altre istituzioni pubbliche e private”.
Parlando di Siena 2019 Ceccuzzi ha detto “Il mio auspicio è che il percorso per Siena capitale della cultura 2019 possa andare avanti, pur in una situazione particolare come quella che la città sta vivendo in questa fase. Un impegno che può continuare in vista del bando che verrà pubblicato entro la fine dell’anno. Ci sarà il tempo per poter presentare la candidatura, magari quando sarà in carica la prossima amministrazione che potrà raccogliere maggiormente dalla città idee, proposte e progetti. Vorrei sottolineare, però, che senza il Santa Maria della Scala il progetto di Siena capitale 2019 rischia di subire un colpo molto duro”.
“L’occasione che la candidatura ci offre – ha sottolineato Petti – è riacquisire consapevolezza, anche per gestire il patrimonio culturale della nostra città in modo diverso. A chi dice ‘ormai è tardi’ rispondo che la fase preparatoria per Siena 2019 è, essa stessa, un momento importante per la candidatura. Le crisi ci possono aiutare, l’organizzazione per iniziare a partire è pronta, sono nati i comitati , sostenitori, c’è il direttore di candidatura. Il Santa Maria della Scala rappresenta la bellezza, l’utilità, l’accoglienza il contatto con la città e il sostegno, paradigma del nostro senso civico. E proprio per questo il Santa Maria può rappresentare il senso della candidatura. Sarà un percorso che, al di là del risultato finale, premierà la nostra città”.
“I comitati nati nell’ambito del progetto di Siena 2019 – ha detto Orlandini – ci sono ancora e hanno già svolto un lavoro lungo e complesso, talvolta farraginoso, ma che ha prodotto una bozza già abbastanza puntuale di progetto, incentrandolo sul ruolo di Siena e del suo territorio come incubatore di cultura creativa. Questa è l’idea di fondo da proporre all’Europa. C’è, per la situazione che sta vivendo la città, un momento di sospensione, che sconta il fatto che l’istituto della gestione commissariale ha bisogno costantemente di ‘orientarsi’ sulle risorse a disposizione. Ma i contatti proseguono e, ad inizio settembre, dovrebbe esserci un incontro importante, dopo il quale sapremo se riprender il calendario già fissato e bloccato a causa della caduta dell’amministrazione comunale”.