“Solo nella parte conclusiva, quando si è impegnato a interessare immediatamente il Ministro del Turismo, le parole del sottosegretario allo sviluppo economico hanno incontrato il mio apprezzamento. Complessivamente la risposta all’interrogazione sullo stato di crisi di Chianciano Terme è stata molto deludente, perché ha confermato che a oggi il riconoscimento di ‘area di crisi’ per il territorio comunale della città termale, come previsto dall’art 2 della legge 181/89 per le aree o distretti in crisi, e l’adozione di provvedimenti urgenti a supporto delle numerose iniziative già intraprese dagli enti locali, non possono essere applicati senza prevedere alcune modifiche normative”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, deputata toscana del Partito democratico, commenta la risposta all’interrogazione ricevuta questa mattina, mercoledì 23 maggio, dal sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, in cui si chiedeva il riconoscimento di “area di crisi” per il territorio comunale di Chianciano Terme e l’adozione di provvedimenti urgenti per scongiurare la crisi economica e sociale del comparto termale.
“Nella sua risposta il sottosegretario Claudio De Vincenti– spiega Cenni – ha rinviato le richieste alle competenze del Ministero del Turismo, che comunque ad oggi non ha alcun strumento per intervenire su una crisi grave e strutturale come quella di Chianciano Terme, dove si è assistito alla riduzione delle prestazioni termali erogate, del numero di aziende ricettive e delle presenze nelle strutture alberghiere oltre che al drammatico calo dell’occupazione. La crisi economica e sociale, inoltre, si è sommata all’aumento del livello di indebitamento complessivo delle strutture alberghiere, con forti ripercussioni anche sugli altri settori economici del territorio”.
“Già da qualche anno le istituzioni comunali, provinciali e regionali toscane – ricorda la deputata democratica – si sono spese oltre che per attivare forme di dialogo incisive con il Governo, per promuovere una serie di interventi volti a favorire la diversificazione dell’offerta territoriale, incentivando la vocazione congressuale e turistica dell’area. Tra questi, sono da ricordare il ‘Protocollo di intesa per gli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese nel settore alberghiero ed extra alberghiero di Chianciano Terme’, che prevede incentivi per riqualificare e ammodernare le strutture ricettive locali; i fondi erogati dalla Regione Toscana per l’area ‘Turismo, commercio e terme’ e la task force tecnica per il rilancio di Chianciano, nata lo scorso dicembre dai dirigenti e rappresentanti della Regione, della Provincia di Siena, del Comune di Chianciano e della Camera di Commercio di Siena”.
“Le imprese turistico alberghiere – prosegue la Cenni – rappresentano una fetta importante dell’economia toscana. Si tratta di risorse fondamentali per la sopravvivenza del sistema termale, che da anni vive una crisi a cui non si può rispondere con mere iniziative di ‘valorizzazione e promozione’ come quelle richiamate dal sottosegretario De Vincenti e individuabili nel Ministero del Turismo. Al contrario, occorre riconvertire e modernizzare interi sistemi economici e, come ha ammesso lo stesso sottosegretario, è necessario modificare alcune norme in vigore che oggi non consentono forme di intervento incisive a cui il Ministero dello sviluppo economico non può sottrarsi. Per questa ragione – conclude Cenni – nei prossimi giorni presenterò, assieme ai colleghi della commissione attività produttive della Camera una risoluzione che impegna il Governo a modificare le queste norme e ad attivarsi per le aree turistico termali che rischiano, se non supportate, il tracollo economico”.