“Abbiamo re-inviato da qualche giorno la proposta di un ‘Protocollo per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti di lavori, servizi e forniture’ a tutti i comuni che non hanno ancora risposto, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chiusdino, Gaiole in Chianti, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Piancastagnaio, Radda in Chianti, Radicofani, Radicondoli, Rapolano, San Quirico d’Orcia, Sovicille e Trequanda – denunciano Cgil, Cisl e Uil – nonostante il nostro primo invio risalga ad aprile 2021, con successivi e ripetuti inviti e solleciti”.
“Con le Amministrazioni comunali di Abbadia San Salvatore, Casole d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Chianciano Terme, Montepulciano, Pienza, Poggibonsi, San Casciano dei Bagni, San Gimignano, Sarteano e Torrita di Siena si è svolto invece un positivo e proficuo confronto – sottolineano i sindacati – con la sottoscrizione di uno specifico protocollo sul fondamentale tema degli appalti pubblici: promuovere e tutelare ulteriormente il lavoro regolare e in sicurezza, contrastare quello ‘grigio’ e ‘nero’, garantire i livelli occupazionali e reddituali dei lavoratori, migliorare la qualità dei servizi erogati e preservarne la trasparenza e la legalità, uniti all’ottimizzazione delle risorse pubbliche in termini di efficacia e qualità del servizio offerto, sono principi che tutte le Istituzioni dovrebbero avere a cuore”.
“Con la sottoscrizione del Protocollo stiamo chiedendo inoltre, tramite una ‘contrattazione di anticipo’, sia nella fase istruttoria del programma biennale di acquisto di beni e servizi, sia nella definizione dei bandi di gara, – precisano le organizzazioni sindacali – l’inserimento della ‘clausola sociale’ per una maggiore tutela e salvaguardia dell’occupazione, prevalentemente femminile: non solo per difendere i lavoratori dagli effetti più deleteri dell’operare in questo ambito quando c’è un passaggio di appalto tra imprese, ma perché spesso, nella stessa azienda appaltatrice, vengono applicati Ccnl diversi e a volte non coerenti con l’oggetto dell’affidamento. Il dumping contrattuale, oltre a produrre concorrenza sleale tra le aziende, ricade direttamente sulle persone, per questo è importante il confronto preventivo con gli enti pubblici, per evitare che ciò accada e che si diffonda cattiva occupazione dentro l’ambito della pubblica amministrazione dello Stato”.
“Pensiamo sia importante ed urgente condividere e promuovere la tutela del personale che lavora negli appalti delle Amministrazioni locali – concludono i sindacati – e quindi sollecitiamo la Provincia e i Comuni di Asciano, Castellina in Chianti, Chiusi, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, Monteriggioni, Siena e Sinalunga, con i quali non siamo riusciti ancora a sottoscrivere un protocollo, a dimostrare al più presto che per i lavoratori degli appalti pubblici si può fare di più!”.
In occasione delle quattro assemblee pubbliche per la presentazione della ‘Piattaforma Cgil, Cisl e Uil sulla contrattazione sociale e sui bilanci 2023 degli Enti Locali’, che si svolgeranno a partire dalla prossima settimana in Valdichiana (il 14 novembre alle ore 15 presso la Sala della Camera del Lavoro di Sinalunga), nella zona Senese (il 18 novembre alle 15,30 a Siena presso la saletta dei Mutilati), in Amiata Val d’Orcia (il 21 novembre alle 16 ad Abbadia San Salvatore presso il Club 71) e in Valdelsa (il 22 novembre alle ore 15 presso la Sala della Camera del Lavoro di Poggibonsi), anche il ‘Protocollo per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti di lavori, servizi e forniture’ verrà illustrato ai delegati sindacali, lavoratori e pensionati, e alla popolazione.
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