Che i dipendenti della Securpol vivano una situazione preoccupante è purtroppo vero. E che l’azienda di Siena stia passando dentro una vicenda assurda – la Securpol di Siena ha bilanci in attivo e lavoro in abbondanza ma purtroppo ‘paga’ le difficoltà del Gruppo a cui è legata – è altrettanto vero, come era stato riportato da questo giornale nei giorni scorsi. “Questo, ovviamente, crea ancora più disagio e frustrazione tra i lavoratori, che continuano a garantire i servizi ma che chiedono giustamente sicurezze sul loro futuro lavorativo – spiegano Filcams Cgil e Fisascat Cisl di Siena – ma non disperata come potrebbe apparire dalle notizie diffuse alla stampa in questi giorni. Notizie, tra l’altro, note da tempo e di cui i lavoratori, attraverso le varie riunioni che abbiamo svolto, sono stati costantemente informati: anche in questa settimana abbiamo convocato il personale per fare il quadro dell’evoluzione della crisi aziendale. Ci preoccupa – si legge nella nota congiunta dei sindacati – molto la superficialità con cui vengono ‘spacciate’ delle notizie – proseguono i sindacati – perché rischiano di mettere ulteriormente in difficoltà i lavoratori, visto che in questa provincia la Securpol vive soprattutto di lavori privati in appalto… Creare preoccupazione e diffidenza tra chi ‘compra’ il servizio e potrebbe disdirlo, così come è accaduto proprio nelle ultime ore con un appalto, a vantaggio di altre società concorrenti, non può essere tollerato. In questo quadro di difficoltà – aggiungono le sigle – non concepiamo la voglia di protagonismo della Uil Tucs, anche quando le è stato chiesto di impegnarsi unitariamente nell’interesse dei lavoratori. Sono anni che FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL seguono le varie vicissitudini della Securpol, cercando di gestirle attraverso un confronto con gli attori coinvolti (Azienda, Ministero, Prefettura, ecc…) e diffondendo notizie e prese di posizione solo a fronte di un mandato dei lavoratori. In un settore come quello della vigilanza privata – proseguono le organizzazioni sindacali – il lavoro dei 59 dipendenti (non 70) della Securpol è estremamente delicato e va tutelato, e proprio per questo abbiamo richiesto un incontro anche al Prefetto di Siena per garantire la continuità dell’attività lavorativa anche dopo il 25 luglio, data in cui scatterebbe la revoca della licenza al Gruppo e scadenza alla quale certo non ci rassegniamo. Per quanto ci riguarda – concludono FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL – non siamo interessati a distinguerci pubblicamente per altri scopi, continueremo a lavorare unitariamente, così come abbiamo sempre fatto, per l’esclusivo bene dei lavoratori”.