“Che fine hanno fatto i dinosauri?”, da Siena la lezione di Francesco Barberini è seguita in tutta Italia

Per il secondo anno consecutivo il CPIA1 di Siena ha invitato a tenere una lezione ai ragazzi del biennio serale Francesco Barberini, il piccolo ornitologo di 13 anni al suo quinto libro pubblicato.

La DS della scuola, Daniela Mayer, ha dato l’autorizzazione a estendere la partecipazione alla videoconferenza a tutte le persone interessate, mostrando come la condivisione delle buone pratiche e la diffusione di iniziative di carattere culturale si possa ottenere anche senza badare troppo all’aspetto formale o burocratico. E’ successo così che Francesco, con il suo intervento, ha attirato l’attenzione di più di 60 persone, una platea eterogenea per provenienza, titoli di studio e professioni. I partecipanti spaziavano dalla Puglia fino all’ Irlanda e al Regno Unito, da bambini di circa 10 anni visibilmente emozionati fino a docenti universitari per una volta dall’altra parte della cattedra, da studenti del biennio serale fino a ragazzi da poco laureati in Scienze Biologiche. 

Francesco, con un’invidiabile disinvoltura davanti alla telecamera, non si è fatto intimorire e ha parlato per circa mezz’ora del percorso evolutivo che ha portato i primi dinosauri a volare e ha mostrato, con immagini e ricostruzioni fotografiche molto belle, quali dovevano essere gli aspetti di alcuni di questi rettili vissuti più di 200 milioni di anni fa. Tutti quanti, da Bari a Dublino, abbiamo seguito in silenzio le diapositive mostrate da questo tredicenne, che sapeva e riconosceva velocemente decine di specie di uccelli differenti, estinte o meno, tra lo stupore dei presenti che (parlo per me) spesso fanno fatica a distinguere un’anatra da un’oca o un gufo da una civetta. 

Dopo la presentazione Francesco è stato ben lieto di ascoltare le domande dei presenti alle quali ha risposto con la tranquillità di chi padroneggia la materia e sa quello che dice. Ovviamente non poteva mancare la domanda sulla sua puntualizzazione a Vespa riguardo ai pipistrelli, in una nota trasmissione RAI, e in particolare su cosa si provi a essere diventato un meme virale. Ha risposto senza scomporsi (come se correggere Vespa fosse la cosa più normale del mondo!) chiarendo che è compito degli scienziati e dei divulgatori scientifici, quale lui a tutti gli effetti è, spiegare le cose sempre come stanno, indipendentemente da chi abbiamo di fronte. E lui, in quell’occasione, ha agito seguendo i suoi sani principi, con tutta l’innocenza e l’incoscienza dei suoi tredici anni. Ma, merita di essere precisato, senza mostrare il minimo sospetto di superbia, arroganza o saccenteria. 

In un periodo dove la TV e i social propongono modelli sempre più discutibili (tronisti, Youtuber, influencer senz’arte né parte) credo che una figura come quella di Francesco debba diventare un punto di riferimento importante per tutti. Non importa essere interessati ai dinosauri, agli uccelli, al birdwachting o cose simili… il messaggio che traspare nei video o nelle parole del piccolo ornitologo è di incoraggiamento a perseguire le proprie inclinazioni, i propri percorsi di vita o di studi. L’entusiasmo contagioso di questo bambino spero sia stato, nell’ora trascorsa insieme, uno stimolo importante per tutti i presenti, soprattutto per gli studenti del biennio serale del CPIA che spesso proprio nelle (poche) motivazioni hanno trovato il loro ostacolo principale per terminare il corso di studi.

Claudio Marini