Dall’1 al 3 dicembre, a Siena, si svolgerà la “Chigiana Conference 2022”, il convegno internazionale dell’Accademia Chigiana, giunto alla terza edizione del nuovo formato che rinnova gli storici appuntamenti chigiani che hanno caratterizzato la storia della musicologia del XX secolo. Il convegno è dedicato quest’anno al tema “Musica e Spiritualità dai tempi della rivoluzione francese”. Tre giorni di lavori che richiameranno a Siena, nella suggestiva cornice di Palazzo Chigi-Saracini, sede dell’Accademia, docenti, musicologici e studiosi da tutto il mondo.
«Siamo arrivati alla terza edizione dei ritrovati convegni chigiani – spiega Susanna Pasticci, Direttrice del Comitato scientifico e della rivista “Chigiana”, Journal of Musicological Studies – la cui rinascita, dopo la lunga storia dei decenni passati, si deve prima di tutto all’entusiasmo del direttore artistico dell’Accademia Nicola Sani che ha fortemente voluto riportare in vita le storiche attività musicologiche dell’Accademia Chigiana. Attività di lunga data che risalgono al 1939, anno in cui ci fu la prima pubblicazione della rivista “Chigiana” e che nel 2019 sono tornate a nuova vita, con la ripresa delle pubblicazioni e degli appuntamenti internazionali a cadenza annuale».
La storia delle attività musicologiche chigiane nasce nel 1939 con il volume Antonio Vivaldi. Note e documenti sulla vita e sulle opere, realizzato in occasione della prima edizione del festival “Settimana Musicale Senese” dedicato ad Antonio Vivaldi e oggi disponibile per la consultazione online (come gli altri volumi della prima serie della storica rivista) sul sito dell’Accademia Chigiana. Dopo anni di convegni e pubblicazioni, sempre legate alla programmazione artistica dell’istituzione senese e dopo l’avvio di una seconda serie iniziata nel 1964, quando le Edizioni Olschki di Firenze rilevarono la pubblicazione della rivista e l’attività convegnistica dell’Accademia Chigiana aveva ormai ottenuto riconoscimenti internazionali, l’attività venne interrotta nel 2012.
«Nel 2019 siamo ripartiti con la pubblicazione del primo volume della terza serie – spiega Susanna Pasticci. – Dal 2020 abbiamo quindi ripreso anche con l’organizzazione annuale dei convegni internazionali, legati alle tematiche della programmazione musicale e artistica della Chigiana. Dopo un primo incontro di studi dedicato a Ildebrando Pizzetti, svoltosi nel 2018, nel 2019 si è tenuto l’importante simposio dedicato al filosofo, sociologo e musicologo Theodor W. Adorno, sul tema del concetto di mediazione in musica; nel 2020 è stata la volta del convegno sul tema del cambiamento dell’ascolto nell’epoca del predominio del visivo. Quindi, lo scorso anno il convegno internazionale ha avuto come argomento “Musica e Potere nel lungo XIX secolo”. È motivo di orgoglio constatare come i massimi esperti di livello internazionale nel campo della musicologia rispondano sempre con entusiasmo alle nostre proposte. Significa che il nome della Chigiana nell’ambito dello studio e della formazione musicologica è ancora oggi fortemente riconosciuto a livello internazionale».
Numerose anche quest’anno sono state le richieste di partecipazione da tutto il mondo, selezionate dal comitato scientifico.
L’obiettivo del convegno, come ogni anno, è quello di capire meglio il nostro tempo, indagandolo nel rapporto con il passato e con i secoli precedenti. Quest’anno la tre giorni di lavori si propone di esplorare l’impatto delle molteplici declinazioni del concetto di spiritualità – sul piano dell’attività creativa, delle pratiche esecutive o dell’esperienza di ascolto – sulle culture musicali dei secoli XIX, XX e XXI.
Un percorso che prende le mosse dalla Rivoluzione francese che ha avuto un impatto decisivo sulla mentalità collettiva nei confronti delle pratiche religiose, innescando un processo di “secolarizzazione” che ha aperto la strada a una progressiva sacralizzazione dell’arte. Negli ultimi due secoli, le possibili interazioni della musica con una concezione non dogmatica della spiritualità hanno conosciuto varie ridefinizioni estetiche. Nella musica sacra del secolo XIX l’unità sincretica di testo, musica e rito subisce un progressivo indebolimento, portando alla configurazione di nuovi equilibri tra fattori di ordine estetico ed elementi di natura religiosa, mentre nei repertori e nelle pratiche musicali secolari si moltiplicano riferimenti diretti o allusioni alla sfera della religione e della spiritualità. A partire dal XX secolo, in concomitanza con una significativa diminuzione della produzione di musica liturgica, molti compositori hanno manifestato una forte attrazione per la sfera della spiritualità, spesso celata tra le maglie più riposte di un universo poetico dichiaratamente laico e mondano.
Gli esiti musicali di queste complesse interazioni tra la sfera del sacro e quella del non sacro devono essere ancora esplorati a fondo, nella misura in cui si intrecciano con una serie di questioni di ampio respiro: i rapporti dei compositori con la tradizione e la modernità; il concetto di progresso come graduale avvicinamento all’idea di perfezione; la tendenza estetica all’astrazione; la possibilità di ridefinire l’esperienza di ascolto musicale in base a particolari criteri estetici; la ricerca di nuove dimensioni della temporalità musicale; l’interazione tra la religiosità e i processi legati all’identità nazionale, e via dicendo.
I lavori inizieranno giovedì 1 dicembre alle ore 15.30, con un dialogo tra Franco Cardini, Docente emerito ISUS/SNS, nonché uno dei massimi storici del Medioevo e lo scrittore, giornalista e cronista musicale del Corriere della Sera Giancarlo Riccio. La relazione d’apertura sul tema “La celebrazione della morte, tra musica e politica” è affidata a Simone Caputo dell’Università ‘Sapienza’ di Roma. Completano il quadro dei relatori della prima giornata James Garratt, dell’University of Manchester, e Melita Milin della Serbian Academy of Sciences and Arts.
La prima giornata di lavori si concluderà con un appuntamento musicale che vedrà protagonista il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’, diretto da Lorenzo Donati, nel concerto in programma alle ore 19 nel salone dei concerti di Palazzo Chigi Saracini.
Venerdì 2 novembre, il convegno vedrà alternarsi in veste di relatori Eftychia Papanikolaou, della Bowling Green State University, Antonio Cascelli della Maynooth University, Hedy Law della University of British Columbia, Matteo Macinanti e Lorenzo Corsini dell’Università Sapienza di Roma, Martin V. Clarke, Open University, Roe-Min Kok, della McGill University, Candida Felici, del Conservatorio G. Verdi di Milano, Maria Rosa De Luca, dell’Università di Catania, University of Catania) e Federico Gon, del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste.
Infine, sabato 3 dicembre saranno presenti Mila De Santis, dell’Università di Firenze, Brian Inglis, della Middlesex University, London, Graziella Seminara, dell’Università di Catania, June Boyce-Tillman, della University of Winchester, Kerry Bunkhall della Cardiff University, Stefano Lombardi Vallauri, dell’Università IULM di Milano, Andrew Shenton della Boston University, Massimiliano Locanto dell’Università degli Studi di Salerno, Jan Christiaens, della University of Leuven, Sonja Wermager, della Columbia University, e Germán Gan-Quesada dell’Universitat Autònoma de Barcelona.
Il Comitato scientifico del convegno è costituito dalla Direttrice Susanna Pasticci, da Philip V. Bohlman, Simone Caputo, Mila De Santis, Roe-Min Kok, Eftychia Papanikolaou e Andrew Shenton. Il Comitato organizzativo da Antonio Artese, Marica Coppola, Stefano Jacoviello, Anna Passarini, Nicola Sani e Samantha Stout.
Il Convegno sarà trasmesso in diretta online sulla piattaforma digitale Chigiana Digital.
Il programma completo e il dettaglio dei singoli relatori possono essere consultati al seguente link
https://www.journal.chigiana.org/music-and-the-spiritual-since-the-french-revolution-i