Ascoltare i cittadini e risalire la china tutti insieme. Anche David Chiti, Noi Siena, offre il proprio punto di vista sulla classifica della Qualità della vita de Il Sole 24 ore che ha visto scendere la città di 9 posizioni, al 35esimo posto, e ottenere il peggior risultato della sua storia.
“Questa crisi può essere percepita forse meglio che attraverso i numeri di un rapporto socio-economico andando tra la gente, e cioè “dal basso” – spiega Chiti-. Ascoltare i cittadini, per le strade, nelle piazze, al mercato, sui mezzi pubblici, servirebbe altrettanto bene a rappresentare le criticità che stiamo attraversando. Da questo bisognerebbe cominciare per risalire la china, secondo me: dall’ascolto quotidiano delle persone”.
Non manca, nella lettera del membro dell’associazione Noi Siena, una considerazione in merito alle tante prese i posizione dei protagonisti della vita cittadina successive alla pubblicazione del rapporto . “Bisogna confrontarsi tutti, certamente, ma poi essere operativi, passare dalle parole ai fatti – scrive Chiti-. Bisogna avere un’idea coerente di ciò che vogliamo che Siena diventi nel futuro prossimo. Partendo dal dato di fatto che la Città deve cambiare (perché non può né deve essere più quella di prima) occorre essere in grado di governare lucidamente il cambiamento”.
Alla città servono alcuni punti fermi. come dice Chiti nel comunicato. “Ne ricordo telegraficamente alcuni: 1) Centro storico: dal suo rilancio, in primis commerciale e turistico – prosegue-, passa la rinascita dell’intera Siena; 2) Servizi al cittadino: i residenti fanno la Città, e vanno supportati in ogni modo possibile, soprattutto le famiglie e le fasce più deboli come bambini, anziani, ammalati (priorità assoluta alla salute!); 3) Infrastrutture: serve essere subito operativi per colmare un gap che penalizza Siena e la frena su più fronti; 4) Cultura: Università e ricerca, ma anche offerta di grandi eventi per gli ospiti e iniziative sul territorio lungo tutto l’arco dell’anno. Senza dimenticare, incidentalmente, che anche lo Sport è Cultura”.
“Agire, presto e bene, sui quattro fronti da me indicati servirà a ridare fiducia a una Città smarrita, consentendo ai Senesi di chiudere la stagione della paura e attingere a risorse che indubbiamente esistono, ma che sono attualmente immobilizzate dall’incertezza e dallo smarrimento – così Chiti chiude il suo ragionamento-.Non è il tempo del pessimismo e del fatalismo. È il tempo di rimboccarsi le maniche, per ricostruire. E Siena, libera dalle zavorre del passato, può farcela”.
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