Il consiglio comunale di Chiusi ha approvato la variante al Piano Regolatore proposta dalla società proprietaria dell’area della vecchia Fornace a Chiusi Scalo. La variante, di iniziativa privata, si caratterizza per quattro punti fondamentali che permetteranno uno sviluppo più rapido nel momento della realizzazione del progetto di recupero.
Il primo aspetto considerato è stato quello della riperimetrazione del comparto di trasformazione che ha escluso una parte di terreno (5880 metri quadrati) posta ai margini della proprietà perché di altro proprietario e perché non utilizzabile e non funzionale allo sviluppo urbanistico dell’area. La seconda caratteristica è stata la richiesta della società proprietaria della riduzione complessiva della SUL (superficie utile costruibile) in origine prevista nel Piano Operativo in 14 mila metri quadrati e oggi ridotta, appunto, a 12.500. I 1500 metri quadrati in meno saranno tutti detratti dalla capacità edificatoria di carattere residenziale che nel dettaglio passa da 10 mila metri quadrati a 8 mila 500 (di cui il 25% è destinabile a negozi di vicinato) ai quali si sommano i 2 mila metri quadrati di commerciale e i 2 mila di direzionale per il totale appunto di 12.500. La terza caratteristica analizzata, conseguenza diretta della seconda ovvero della riduzione della superficie utilizzabile, è stata la riduzione degli “standard” ovvero la riduzione, ad esempio, di parcheggi e aree verdi pubbliche e private.
Quarta e ultima caratteristica della variante, una migliore fluidità della scheda norma allegata al progetto con una più chiara identificazione e soprattutto senza interpretazioni degli interventi consentiti e consentibili (restauri, conservazione, possibilità di demolire e ricostruire) all’interno delle strutture esistenti.
“La variante sulla vecchia Fornace che abbiamo approvato – dichiara il sindaco di Chiusi Juri Bettollini – rappresenta un passo importante verso la riqualificazione di un’area simbolo per tutta la nostra città. Finora non era possibile pensare concretamente a nessun tipo di progetto perché mancava la previsione urbanistica dell’area e perché soggetta a rischio idraulico. Oggi questi due grandi impedimenti sono venuti meno perché nel 2016 la nostra amministrazione ha dato, finalmente, una destinazione chiara all’area della Fornace e perché, di recente, abbiamo terminato i lavori di realizzazione della diga sul Montelungo.
“E’ per tutto questo che la variante approvata è così importante perché conferma l’interesse della proprietà di investire nella nostra città in un grande progetto di recupero anche dopo 20 anni di mancati e non voluti accordi con la proprietà. Finalmente in questo anno così difficile abbiamo approvato una variante su proposta della proprietà ed è l’atto fondamentale e più forte, perché non ce ne sono altri da fare, per consentire alla Fornace di recuperare quell’area. Finalmente abbiamo trovato quell’accordo ambizioso che avevamo anche promesso in campagna elettorale e che dovrà portare inevitabilmente a una riqualificazione urbana della nostra città. Per tutto questo ringrazio tutto il nostro ufficio tecnico e in particolar modo il funzionario di riferimento Luisa Viti per la professionalità con cui ha affrontato il procedimento normativo necessario per arrivare all’approvazione di questa variante.”