Due unità abitative di più di duecento metri quadri che saranno destinate ad ospitare una trentina di migranti: questo l’obiettivo del progetto “Dalla confisca alla legalità percepibile” che è stato presentato poco fa.
A Chiusi sarà realizzata una struttura di accoglienza in emergenza da due immobili che la Prefettura ha momentaneamente ottenuto dall’ Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Il progetto dovrebbe essere valido almeno fino al 10 ottobre, anche se c’è fiducia sul suo prolungamento, e quattro sono i suoi attori principali: l’Ufficio territoriale del Governo appunto, il comune di Chiusi, l’Anbsc, il ministero dell’Interno e la Misericordia del territorio chianino. Proprio quest’ultima ha siglato una convenzione con la Prefettura per la gestione del complesso. Per l’ente è inoltre prevista una riduzione dei costi perché non dovrà sostenere gli oneri di locazione.
“Le due abitazioni sono in ottime condizioni ed adatte ad essere dei Cas”, a detto il prefetto Matilde Pirrera.
Migranti in provincia, la fotografia del nostro territorio
L’occasione per Pirrera è stata anche quella di scattare una fotografia sul fenomeno dell’immigrazione nel Senese. La nostra provincia è la seconda in Toscana, dopo Firenze, per il numero di arrivi.
Pesa in questo bilancio la componente dei pakistani che sono la stragrande maggioranza dei 1200 migranti presenti nei 66 centri del nostro territorio. “Questi migranti sono stanziali – ha affermato Pirrera -: restano qua in attesa di esperire le domande per l’asilo. Molti di loro lavorano nella ristorazione, nel manifatturiero, nell’agricoltura. Purtroppo esiste anche il lavoro nero ma noi ci stiamo muovendo per contrastarlo”.
Giani: “Immigrazione è opportunità, Toscana si deve aprire al mondo”
Il tema dell’immigrazione “va colto come opportunità” perché “non rappresenta un problema di ordine pubblico” e la Toscana “deve sapersi aprire al mondo”. Così è intervenuto il presidente di Regione Toscana Eugenio Giani.
“Negli incontri tenuti con i prefetti si è evidenziato il dato della grande presenza di minori non accompagnati nel nostro territorio. Le famiglie in Africa sono dunque disponibili a far salire i figli in un barcone, con la speranza di dargli un futuro migliore”, ha proseguito. “Dobbiamo cercare di trattare queste persone come esseri umani, cercare di fargli studiare italiano ed integrali con il lavoro”.
Sonnini: “Unito il sistema d’accoglienza alla riqualificazione dell’edificio”
“Il complesso è in una posizione centrale nel nostro Comune. Già in passato ci eravamo interessati per metterlo in sicurezza visto che era stato utilizzato per i bivacchi notturni. L’amministratore del Tribunale ci ha dato la possibilità di conoscere la struttura e noi abbiamo messo insieme due interessi: da un lato l’accoglienza dei profughi, dall’altro la messa in sicurezza dell’edificio che non era un bel biglietto da visita”.
Sono le parole del sindaco di Chiusi Damiano Sonnini a margine dell’evento odierno. “Un’operazione come la nostra è una piccola risposta” al problema dei migranti ” ma è necessario – ha aggiunto -, come affermato dall’Anci, che il Governo dia risposte certe. senza questa la gestione del fenomeno diventa complessa”.
Lojudice: “Determinante il ruolo del terzo settore”
L’Arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice ha sottolineato l’importanza del ruolo della Misericordia di Chiusi e degli enti del terzo settore nell’accoglienza: “non basta ospitare i migranti in un Cas , serve anche chi si impegna per loro, con cuore ed animo”, le sue parole.
Senza il volontariato, ha continuato Lojudice, “non si va lontano nell’affrontare quelle problematiche sociali e ambientali che emergono nelle comunità quando ci sono queste situazioni”. Da qui il cardinale osserva come determinate situazioni “non devono piovere dal cielo ma vanno preparate e bisogna fa sentire i cittadini coinvolti in questi progetti”.
Marco Crimi