Oggi pomeriggio arriveranno a Firenze 50 salme dalle zone rosse del Nord Italia, con il mesto corteo dei camion dell’esercito; per Siena non c’è ancora la richiesta ufficiale ma la disponibilità alla protezione civile, intanto, sì. Infatti, in questi giorni arriveranno con i mezzi di imprese funebri private alcuni feretri provenienti dalle regioni del Nord Italia.
“Stiamo lavorando h24 e per questo non finirò mai di ringraziare i dipendenti”. A parlare è Giacomo Rossi (nella foto, sotto), amministratore delegato della Silve Spa, azienda che gestisce i servizi cimiteriali e i forni crematori su Firenze, Siena (dal 2019) e Viterbo.
La Toscana – Firenze e Siena in particolare – è pronta dunque ad accogliere i morti di quelle zone rosse che ci rimandano alle dolorose immagini che hanno fatto il giro del mondo (nella foto di copertina). Ma quali sono i numeri, la capienza delle strutture?
“Su Firenze 35 salme al giorno, possiamo arrivare fino a 50 a regime massimo del forno crematorio: una struttura nuova da 9 milioni di euro di investimento – spiega Rossi – . Su Siena, dove oltre un anno fa abbiamo presentato il progetto definitivo per il nuovo forno crematorio, un impianto nuovo e performante (che avrebbe dovuto essere aperto proprio in questo periodo) al pari di quello fiorentino, stiamo ancora aspettando risposta dal Comune. Cercheremo il più possibile di rimanere nel capoluogo toscano perché più facilmente raggiungibile, comunque su Siena abbiamo dato disponibilità per tre salme al giorno perché abbiamo problemi di deposito e già in questi giorni arriveranno, trasportate da carri funebri di imprese private”.
Katiuscia Vaselli