“Cinque sì per il lavoro, la cittadinanza e la democrazia”: a Siena al via la campagna referendaria della Cgil
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Cinque sì per il lavoro, la sicurezza, la dignità, la cittadinanza e la democrazia: la Cgil di Siena lancia la campagna a sostegno dei referendum popolari, che si voteranno nel 2025.
E lo fa alla presenza del segretario nazionale Maurizio Landini, durante l’assemblea generale del sindacato. L’evento odierno è anche occasione per tracciare una linea sulla situazione lavorativa nel territorio.
“Una città che sta arretrando. Arretra sul lavoro, arretra sulla produzione industriale. La vertenza della Beko è senza dubbio la più rilevante, diventando il simbolo di ciò che sta accadendo al territorio – le parole del segretario della Cgil Alice d’Ercole – . La produzione industriale è in calo, i posti di lavoro vengono cancellati: in pochi mesi, ben 1.200 lavoratori hanno perso il loro impiego. Nella provincia, l’8% dei lavoratori è in cassa integrazione. Ogni crisi aziendale trascina con sé tutto l’indotto: dalle aziende della componentistica al commercio, fino al sistema degli appalti. È una crisi che rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino – prosegue-. Oggi la presenza di Maurizio Landini in sostegno alla vertenza Beko e alla complessa situazione territoriale rappresenta un segnale forte. È un modo per ribadire con ancora maggiore determinazione quanto sosteniamo da tempo: serve un cambiamento radicale nelle politiche del lavoro, sia a livello locale che nazionale”.
Diritto al reintegro per i lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti, stop al tetto delle sei mensilità per chi è ingiustamente licenziato dalle piccole e medie imprese, obbligo di motivazione valida per i contratti a termine, l’estensione delle responsabilità aziendali negli appalti ed infine l’abbassamento da 10 a 5 anni della residenza per fare domanda di cittadinanza: questi i cinque quesiti sostenuti dalla sigla
Una città che sta arretrando. Arretra sul lavoro, arretra sulla produzione industriale. La vertenza della Beko è senza dubbio la più rilevante, diventando il simbolo di ciò che sta accadendo al territorio. La produzione industriale è in calo, i posti di lavoro vengono cancellati: in pochi mesi, ben 1.200 lavoratori hanno perso il loro impiego. Nella provincia, l’8% dei lavoratori è in cassa integrazione.
“Da Siena parte oggi la campagna elettorale per i cinque “Sì” ai referendum che si terranno in primavera – prosegue-. Cinque “Sì” per affermare che il lavoro deve essere stabile, tutelato e sicuro. Senza queste condizioni non c’è dignità del lavoro, non c’è democrazia e viene meno il principio sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.