” Tale è l’apprezzamento per la Cinta Senese che l’offerta non riesce a far fronte alla domanda del mercato. Questo squilibrio non consente un’adeguata programmazione alle aziende distributrici e trasformatrici, non garantisce una stabilità nei prezzi e un adeguato livello remunerativo per gli allevatori. Indispensabile dunque far crescere il numero dei capi allevati (attualmente tra i 3.900-4.300 annui) fino a farli raddoppiare, ma anche triplicare”. Parole del presidente del consorzio Cinta Senese Daniele Baruffaldi che, attraverso un comunicato stampa. Per il Consorzio sono necessarie azioni, come fa sapere Baruffaldi che consentano il moltiplicarsi delle aziende e degli imprenditori agricoli e quindi nuovi allevamenti, oltre alla promozione del prodotto. “Occorre ancora una volta lo sforzo di tutti – continua -, come trent’anni fa quando le sinergie messe in campo consentirono di raggiungere un grande traguardo. Un altro traguardo ci attende: consolidare e dare certezze economiche a chi con tanta passione e dedizione alleva la Cinta Senese. Offrendo di pari passo nuove opportunità di lavoro per tanti giovani che guardano all’agricoltura e all’allevamento con rinnovato interesse, riscoprendo il valore inestimabile del legame con il territorio”.
“Il Consorzio da parte sua è disponibile ad impegnarsi come supporto tecnico per facilitare i contatti tra allevatori ed acquirenti, mettendo a disposizione l’esperienza dei propri soci e le opportunità commerciali che via via si presentano – conclude il presidente -. Ai destinatari di questa lettera aperta dunque rivolgiamo l’invito ad aiutarci a mettere in atto tutte quelle azioni, pronti al confronto, per individuare quali possano essere le più adeguate, affinché la storia della Cinta Senese continui e sia una storia di un’eccellenza italiana sempre più conosciuta e apprezzata nel mondo”.