La forte crisi che ha colpito il settore, con riduzione di circa il 50% dei volumi rispetto al 2007, ha portato l’azienda nel corso degli ultimi anni ad utilizzare in maniera massiccia ammortizzatori sociali che vanno dalla cassa integrazione ordinaria al contratto di solidarietà negli ultimi d 2 anni, fino al 14 settembre scorso.
I dipendenti attualmente occupati sono circa 240 di cui 70 a Radicofani che, per la sua collocazione logistica e in base a ciò che l’azienda sta dichiarando da tempo, è il sito più a rischio.
Il confronto avviato da qualche mese avrebbe dovuto definire quale tipo di ammortizzatore sociale sarebbe stato utilizzato da metà settembre in avanti e di fronte ad una ferma richiesta sindacale, peraltro attuabile secondo il parere del Ministero, l’azienda ha comunicato l’intenzione di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per crisi, strumento a suo dire più consono alla necessità di fermare totalmente la produzione su Radicofani per alcuni mesi nel corso dell’anno 2011-2012.
Oggi pomeriggio dalle 16,30 ci sarà un ultimo tentativo nella sede della Provincia per evitare la rottura definitiva della trattativa e conseguente mancato accordo; i lavoratori di Radicofani, che da questa operazione vedono l’anticamera di una possibile chiusura aziendale, saranno in presidio dalle 16,00 davanti alla provincia per manifestare la loro contrarietà all’operazione che l’azienda vuole mettere in pratica.