La “Città dei Mestieri” ha acceso finalmente le macchine e, dall’inizio di settembre, nei locali del vicolo del Saltarello è iniziata la produzione di mascherine di comunità da distribuire gratuitamente al mondo contradaiolo e cittadino. Non era certo questa l’attività che il progetto intercontradaiolo si prefiggeva, ma l’insorgere della pandemia ha impedito l’attività formativa programmata, evidenziando nuove necessità e stimolando nuove risposte. Dopo l’inaugurazione del Laboratorio Comune di Scambio e Formazione dello scorso gennaio, infatti, l’avvio effettivo dei corsi di formazione di base (cucito, calzamaglia, ricamo e pittura) era stato subito sospeso, a causa dell’emergenza sanitaria, prima ancora di poter aprire i battenti. Ma le Contrade non si sono scoraggiate.
Così, nel momento in cui la normativa ha permesso la produzione e l’uso delle mascherine di comunità, la commissione operativa del progetto Città dei Mestieri si è attivata in fretta: disegno e realizzazione dei modelli (uno per gli adulti e uno per i bambini), individuazione dei materiali (cotone e tnt) con relative prove di biocompatibilità e respirabilità. Il supporto del Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Siena, in particolare della professoressa Annalisa Santucci che lo dirige e della dottoressa Stefania Lamponi, è stato fondamentale. Lo stesso Dipartimento si è attivato con il laboratorio Certema per ottenere le prove che non potevano essere effettuate nei laboratori della nostra Università, confermando una benefica sinergia tra Contrade e istituzioni cittadine per soddisfare i bisogni concreti della comunità senese.
Tutte le prove di biocompatibilità e respirabilità necessarie sono state superate, per cui si è provveduto alla sanificazione dei locali e al reclutamento di contradaiole e contradaioli disponibili a partecipare a questa nuova avventura di respiro civico e solidale. La risposta è stata ampia, così come lo era stata per i lavori di sistemazione dei locali, e dalla settimana scorsa sono iniziati i lavori di produzione delle mascherine con tre gruppi di persone che lavorano a turni, per ora, su tre appuntamenti settimanali, osservando sempre il protocollo previsto in applicazione delle indicazioni anti-contagio.
È, questa, una grande soddisfazione per la “Città dei Mestieri” che vuole essere un progetto intercontradaiolo ma anche uno spazio fisico, da lungo tempo perseguito e adesso diventato realtà, pensato come un ambito socioculturale e luogo dove recuperare, valorizzare e tramandare le competenze e le conoscenze relative agli antichi mestieri artigiani e di artigianato artistico cittadino.
Un’iniziativa nata dal basso, il cui motore sono le Contrade attraverso le Commissioni solidarietà e il Comitato Permanente degli Economi. L’Asp Città di Siena, con Massimo Bianchi prima e Monica Crociani dopo, ha reso possibile il primo importante step mettendo a disposizione dei locali adatti dove realizzare il Laboratorio Comune di Scambio e Formazione. Qui, appena la situazione sanitaria lo consentirà, prenderanno il via i corsi di formazione, già programmati e organizzati per marzo scorso: un altro passo verso la realizzazione di un vero centro artigianale e culturale, un luogo di incontro e di scambio di conoscenze ed esperienze.
Nel cuore del progetto c’è, in fondo, l’amore per Siena e la volontà di contribuire concretamente alla sua rinascita. L’obiettivo è quello di dare risposte pratiche al progressivo venir meno delle abilità artigiane di cui le Contrade stesse necessitano per rappresentare e incarnare al meglio le tradizioni e l’anima cittadine, favorendo la creazione di un sistema a rete che permetta la condivisione di informazioni e percorsi tra Contrade e tra Contrade e istituzioni cittadine: il patrimonio di conoscenze dei singoli diventa, così, patrimonio comune.
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