L’Università di Siena cede ancora qualcosina nel punteggio e scende al quinto posto nella classifica del Censis sugli atenei medi italiani (che contano tra diecimila e ventimila studenti) edizione 2024/2025. Rispetto ad un anno fa perdiamo il podio e passiamo dal terzo al quinto posto nel nostro ambito di valutazione. Otteniamo un punteggio di 90,5, più basso rispetto al 93 del 2023.
Non c’è molto da recriminare comunque: nel ranking generale l’università cresce di cinque posizioni, dal dodicesimo al settimo posto con un punteggio migliore rispetto ad atenei molto più grandi.
Particolarmente lusinghieri sono stati i ‘voti’ dati dall’istituto alle voci sui servizi e sulle strutture: siamo secondi e terzi con 91 e 103 punti. Il bronzo lo otteniamo anche al parametro dell’internazionalizzazione, seppur con un dato inferiore al risultato complessivo: 89. Meno brillanti le performance nell’occupabilità e per le borse di studio, anche se i numeri sono di tutto rispetto: undicesimi con 87 e noni con 83,6. Tra i vari corsi di laurea (triennali, biennali e a ciclo unico) andiamo particolarmente bene per l’educazione e per la formazione: siamo quinti per le biennali con 87,5 e terzi con 96,5 per le triennali. E sempre per le triennali ci facciamo notare anche alla voce ‘Agrario forestale e veterinario’ dove siamo terzi con 95 punti. Da segnalare anche le letterature umanistiche per la specialistica: siamo settimi con 92,5 punti. Per queste varie materie didattiche il Censis ha svolto un’analisi unendo atenei di dimensioni differenti.
“A pochi giorni dall’apertura delle immatricolazioni per il nuovo anno accademico non posso che dirmi soddisfatto per la presenza dell’ateneo nelle prime posizioni – ha commentato il rettore Roberto Di Pietra – . Frutto del lavoro intenso delle strutture amministrative e dei servizi regionali per il diritto allo studio. Ancora una volta siamo fra i primi atenei in Italia e al primo posto in Toscana”.
L’Università, ha proseguito, “è un’ottima scelta, testimoniata dalla presenza stabile anche in altre rilevazioni internazionali. Questo ci permette di presentarci fiduciosi per il nuovo anno accademico e di proporci come una delle migliori università generaliste italiane. La classifica rappresenta uno stimolo per proseguire nel nostro percorso di eccellenza”.