Coldiretti, prende forma il piano di rilancio del settore ovicaprino toscano

“Prende sostanza il piano di rilancio del settore ovicaprino toscano”. È questo il commento a caldo di Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana al termine dell’incontro avvenuto ieri con l’Assessore regionale all’agricoltura della Toscana Marco Remaschi.

Al tavolo di settore, al quale sedevano Coldiretti e le altre rappresentanze oltre ai Consorzi di tutela del pecorino, l’Assessore Remaschi ha illustrato le decisioni assunte dalla Regione per il rilancio del comparto ovicaprino che attraversa un periodo di profonda di crisi per i continui attacchi dei predatori, l’aumento dei costi produzione, il prezzo del latte fermo da anni  e le recenti disdette dei contratti di fornitura di latte di alcuni caseifici.

La Regione Toscana raccogliendo le proposte venute dal mondo dei pastori ha destinato al settore attraverso una variazione alla legge di bilancio 2019 risorse vicine ai 2 milioni di euro.

“Siamo molto soddisfatti di questa scelta fatta dall’amministrazione regionale che con coraggio ha deciso di investire nel settore risorse proprie – ha dichiarato Fabrizio Filippi, ai margini dell’incontro -. Più volte Coldiretti si è fatta carico delle legittime istanze del mondo degli allevatori ovini portando sui tavoli istituzionali un pacchetto di proposte – continua – per dare vita ad un piano di rilancio del settore. Abbiamo trovato anche la piena disponibilità della presidenza della Regione. Adesso il Piano di rilancio prende sostanza, come da noi più volte auspicato, accogliendo molte nostre proposte ”.

Le risorse messe in campo dalla Regione verranno destinate al ristoro dei danni indiretti in conseguenza agli attacchi di predatori. In sostanza la perdita del latte prodotto. Preme sottolineare che il ristoro dei danni indiretti è riferito a due annate, il 2017 e 2018, così che le aziende agricole che hanno subito danni da predazione vedranno coperte tutte le spese e non solo una parte come avveniva adesso. Sono previsti anche contributi per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi: cosa quanto mai onerosa. Saranno presenti anche misure rivolte agli investimenti in particolare per l’acquisto dei riproduttori e per il miglioramento dei pascoli. Di grande importanza è anche tutta la partita della promozione del latte ovino e dei suoi derivati sui mercati nazionali ed internazionali in modo da accrescere la capacità di penetrazione di un prodotto di assoluta qualità.

Il comparto ovi-caprino toscano nel corso degli anni ha ridotto il suo peso economico che comunque resta importante contando oltre 1500 aziende per un valore in termini di latte di circa 55milioni di euro ed interessa 5000 posti di lavoro. Il valore della filiera ovi-caprina nel complesso è stimato in 110milioni di euro. Molti dei 550mila quintali di latte vengono utilizzati per ottenere il rinomati pecorini Dop come il Pecorino Toscano e il Pecorino delle Balze Volterrane. Il 30% del latte ovino regionale è utilizzato per la produzione di Pecorino Toscano Dop. In Toscana, quarta regione per numero di pecore, dopo la Sardegna,la Sicilia e il Lazio, i capi arrivano ad oltre 425 mila.

“Bisogna lavorare affinché questo piano di rilancio del settore – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – venga attuato in tempi celeri per dare nuovo impulso alle numerose aziende che rischiano di cessare le attività, soprattutto nelle aree marginali. Abbiamo assolutamente condiviso il recupero di risorse destinate anche alla valorizzazione delle denominazioni di origine che potrà tendere a rafforzare la capacità di penetrazione sui mercati, non solo nazionali ma anche europei ed extra europei, delle produzioni sia di formaggi che di carne  provenienti dai nostri allevamenti. Abbiamo il dovere di tracciare traiettorie credibili di futuro per produttori che svolgono una funzione fondamentale sul piano economico e sociale, presidiando altresì territori il cui abbandono e degrado determinerebbe gravi rischi per l’assetto idro-geologico”.