Coldiretti Siena dice no alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino. Solfanelli: “Non necessarie. Sì all’uso e no all’abuso”

No alle etichette allarmistiche sul vino: è la netta presa di posizione di Coldiretti Siena alla proposta della commissione europea. In questi primi mesi con il nuovo codice della strada, è stata già registrata una riduzione del consumo e di conseguenza della vendita della bevanda, che sta mettendo non poco in difficoltà ristoratori e produttori. Pertanto, l’applicazione di etichette allarmistiche, sarebbe un ulteriore danno all’economia del vino e, secondo Coldiretti, risulta essere solo che fuori luogo.

“Per fare un paragone, le etichette sulle bottiglie di vino sarebbero come gli avvisi scritti sui pacchetti di sigarette – commenta il direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli -. La cosa ci pare alquanto fuori luogo, poiché l’uso del vino non nuoce come le sigarette o altri superalcolici. È ovvio che l’abuso sia sbagliatissimo e nocivo, ma un bicchiere a pasto non penso che faccia del male. È evidente che questa è una proposta che viene fuori dalle lobby del settore agroalimentare che stanno cercando di ammazzare il nostro mercato. Già con il nuovo codice della strada, da gennaio sono calate le vendite e la sensazione è quella che si voglia limitare il più possibile la produzione e la vendita. Vorrei ricordare che la provincia di Siena rappresenta il 25% della produzione di vino della Toscana e che occupa oltre 5mila persone. Dunque, c’è anche un aspetto lavorativo ed economico che deve essere salvaguardato”.

Oltre all’aspetto economico poi, non va trascurato l’aspetto culturale che porta avanti la produzione ed il consumo di vino. Inoltre, un buon bicchiere a pasto, come confermato da Coldiretti Siena, può essere anche molto funzionale alla nostra salute. Ma questa tendenza, che limita l’uso di questa bevanda, può riportarci ad una nuova specie di proibizionismo?

In attesa di sviluppi, il settore agroalimentare ha già dato la sua risposta secca: “No alle etichette allarmistiche, si all’uso e no all’abuso”.