Coldiretti Toscana, per il pranzo di Natale stimata una spesa di di 110 euro a famiglia. Gettonata la cucina stagionale

Per questo Natale le famiglie trascorreranno in media due ore ai fornelli e oltre otto commensali su dieci scelgono prodotti italiani. In Toscana, quest’anno, Coldiretti ha stimato una media di 108 euro di spesa per la maggior parte delle famiglie, che metteranno a tavola in media otto invitati. Il 12% ha invece deciso di consumarlo fuori dalle mura di casa. Se il budget è in leggera diminuzione rispetto al 2023 (-6%), la maggioranza relativa delle famiglie (30%) prevede di spendere – rileva Coldiretti Toscana – tra i 50 e i 100 euro, mentre il 23% si spingerà fino a 150 euro, l’11% a 200 euro e il 4% arriverà a 300 euro (con un altro 4% che supererà tale cifra). Solo il 10% manterrà i costi sotto i 30 euro, il 13% tra i 30 e i 50 euro, mentre un 5% preferisce non fornire una risposta.

Gettonatissima la cucina semplice, genuina e stagionale dei cuochi contadini proposta dalle strutture agrituristiche che ci confermano un motore vitale del turismo enogastronomico spingendo la Toscana al primo posto tra le mete preferite dagli italiani davanti ad Emilia Romagna e Puglia nel 2024. Un risultato figlio del più ricco patrimonio agroalimentare del Paese con 90 produzioni di qualità tra Dop i IGP, oltre 140 brand territoriali tra presidi Slow Food e Città del Vino e della diffusione record di agriturismi, almeno uno nel 98,7% dei comuni, che spalancano quotidianamente le porte di borghi, località e zone meno battute a turisti ed ecoturisti.

Nelle scelte dei menu vince ancora una volta la tradizione – continua Coldiretti Toscana -, dalla pasta fresca in brodo agli arrosti, mentre sul fronte dei dolci si registra una tendenza al fai da te in quasi la metà delle case (47%) dove si prepareranno i dolci della tradizione delle singole regioni. Nei calici, grande protagonista lo spumante, che non mancherà nell’83% delle tavole. Nelle preferenze alimentari delle feste si registra comunque una netta tendenza “patriottica” con l’82% che sceglierà prodotti di origine nazionale, di cui un 30% si indirizzerà verso prevalentemente locali, mentre il restante 18% deciderà più in base al prezzo, secondo Coldiretti/Ixe’.

Un fenomeno importante – conclude Coldiretti Toscana – poiché acquistando italiano si contribuisce a sostenere l’economia e il lavoro in un momento difficile per l’economia nazionale, considerando le guerre e le tensioni internazionali.