In estate anche le orecchie possono risentire negativamente delle condizioni climatiche tipiche del periodo, come ad esempio: bolle di calore, bagni in mare e l’alto grado di umidità.
Da queste condizioni possono nascere fastidi che, se trascurati, possono diventare anche più gravi e per questo richiedono attenzione. Ne parla il dottor Simone Boccuzzi direttore della Uoc Otorinolaringoiatra dell’ospedale Misericordia di Grosseto e referente regionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatra (SIO): “Uno dei disturbi più comuni è costituito dal tappo di cerume, un’ostruzione dell’orecchio dovuta all’accumulo di secrezione ceruminosa nel canale uditivo esterno. Una sostanza che al contatto con l’acqua si espande come una spugna e questo comporta la sensazione, piuttosto fastidiosa, dell’orecchio completamente tappato”.
“Si tratta del classico sintomo che indica la presenza del cerume e a quel punto la cosa più corretta è rivolgersi ad un otorino per la sua rimozione ed evitare il ripetersi di questa situazione di disagio. Sconsigliata la pulizia dell’orecchio “fai da te” che può solo peggiorare la situazione. Poi ci sono disturbi un po’ più seri, – prosegue Boccuzzi, – come le otiti esterne dovute all’insorgere di una infezione batterica della cute del condotto esterno, la parte meno nobile dell’orecchio. Le otiti possono colpire le persone che hanno una predisposizione per questo di infezione ma sono favorite anche dal fatto di stare molto in acqua, sia di mare che in piscina, oppure fare docce senza asciugarsi. La sua insorgenza può portare dolore intenso e febbre e in alcuni casi è addirittura necessario rivolgersi al Pronto Soccorso”.
“È difficile da prevenire ma ai primi sintomi è necessario rivolgersi al medico per una terapia adeguata che consiste in appositi farmaci in gocce da inserire nell’orecchio o l’assunzione di antibiotici per via orale. Anche per chi pratica attività subacquea è molto importante difendere l’orecchio. Una delle cose da non fare – sottolinea il direttore della Otorinolaringoiatra dell’ospedale Misericordia di Grosseto – è quella di fare immersioni quando una persona non riesce a compensare correttamente, magari anche per un banale raffreddore”.
“In questo caso si possono avere complicanze molto importanti: la più comune è la perforazione del timpano ma si può incorrere anche in episodi anche più drammatici. Ogni sub sportivo deve conoscere questi rischi, anche perché sono nozioni obbligatorie per avere il brevetto. Tutte queste semplici raccomandazioni, – conclude Boccuzzi, – possono aiutarci a difendere un organo importante come l’orecchio evitando complicazioni che possono in qualche modo guastare le nostre vacanze”.