“Una parte del commercio recupera certezze importanti. Che sia un buon presupposto per una inversione di tendenza”. Così Leonardo Nannizzi(foto in evidenza), presidente di Confesercenti Siena commenta l’approvazione della legge regionale, che ieri ha aggiornato il vuoto normativo che dopo l’esclusione del commercio ambulante dalla direttiva Bolkestein si era creato per questo settore. “Con l’approvazione di ieri si è completato positivamente un iter avviato nei mesi scorsi con le nostre sollecitazioni alla Regione, perché intervenisse in proposito – nota Nannizzi – così oggi la Toscana, prima regione in Italia, ha approvato il “tacito rinnovo” delle concessioni su area pubblica, che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2021 con durata di dodici anni, tacitamente rinnovati. Ciò rappresenta un passo storico per oltre 20mila imprese attive tra fiere, mercati e piazzole di vendita, ponendo fine ad un periodo di grande incertezza e estremamente problematico per il futuro e la sopravvivenza stessa della categoria. E’ il frutto di un lavoro intenso che in questo caso ha avuto un effetto più che soddisfacente”.
Con la legge 30 Dicembre 2018 n.145 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” si era infatti reso inapplicabile al commercio su aree pubbliche il principio secondo cui le concessioni di posteggio per l’esercizio dell’attività possono essere rinnovate automaticamente, o possono essere accordati vantaggi al prestatore uscente o ad altre persone. La nuova legge regionale colma questo vuoto garantendo la possibilità di esercitare l’attività e quella di vendere o affittare tranquillamente le concessioni, con l’unico vincolo di essere impresa attiva nel commercio ambulante. “Le imprese su area pubblica hanno il diritto di un futuro chiaro, e certezze che ne garantiscano lo sviluppo e la sopravvivenza – aggiunge il presidente di Confesercenti Siena – con questo provvedimento gli operatori si vedono riconosciuto il diritto al lavoro ed il valore della proprie concessioni, e si creano quindi migliori presupposti per chi vorrà investire e credere nell’impresa commerciale, in un momento contraddistinto da molti stimoli in senso contrario”.