Commercio, via libera al nuovo regolamento: ecco come cambia volto il salotto buono di Siena

Il salotto buono di Siena può cambiare il volto: il consiglio comunale ha detto sì al nuovo regolamento sul commercio con diciotto voti favorevoli e nove astenuti.

L’atto, frutto di un lavoro di concertazione tra palazzo pubblico, associazioni di categoria e sindacati, è stato illustrato dall’assessore Vanna Giunti.

“Il processo è stato lungo, ma importante poiché ha visto maturare, in momenti di ascolto e confronto – ha spiegato-, l’ipotesi definitiva che questa mattina viene presentata e, come ho detto, ha come obiettivi quello della tutela, della conservazione e della valorizzazione del centro storico della città di Siena e che sono, altresì, strettamente connessi al mantenimento del decoro, della fruibilità e della sicurezza dell’intero sito”.

Sei i titoli, trentaquattro gli articoli del documento. Viene disciplinata la tutela del centro storico patrimonio Unesco, con norme su insediamenti economici, decoro urbano, locali sfitti, incentivi e botteghe storiche. Nelle aree più vicine a piazza del Campo, stop all’apertura di attività come kebabberie, phone center, paninoteche. Deroghe per chi apre attività alimentari con prodotti a filiera corta, del territorio o dell’enogastronomia d’eccellenza italiana.

Vengono previsti incentivi per il riuso di locali sfitti. E per i proprietari degli stessi fondi sfitti previsti obblighi di pulizia e di oscuramento vetrine. Sono ammesse in certe vie solo attività di pregio come librerie, gallerie d’arte o moda.  Si concedono agevolazioni fiscali e contributi a nuove attività artigianali, con bonus per giovani o per chi lavora sui costumi del Palio.

Il Comune istituisce albi per riconoscere e promuovere le botteghe storiche, incentivando la continuità e la valorizzazione delle tradizioni locali.

Dalle opposizioni il capogruppo del Pd Anna Ferretti ha annunciato, durante la fase di dichiarazione di voto, l’astensione del gruppo consiliare. “Lo abbiamo fatto perché, sebbene le associazioni di categoria e i sindacati siano stati ascoltati, non siamo convinti della distribuzione dei contributi, né della norma che consente lo spostamento delle licenze all’interno delle stesse via in zona 1. Inoltre, va approfondito il tema della zona 3: bisogna trovare strumenti per sostenere le attività anche fuori le mura”.

“Stiamo intervenendo sulla qualità del commercio, che deve essere un servizio sia per il turista che per il cittadino. Questo è un passo in avanti molto importante, come ha riconosciuto anche il Partito Democratico – le parole del capogruppo di Fdi Siena Bernardo Maggiorelli-.È il primo atto per aumentare la qualità del servizio, che può diventare una risorsa economica centrale. Dobbiamo cambiare prospettiva: mettere il privato nelle condizioni di operare al meglio”.