“Siamo chiamati ad ascoltare, forse è quello che manca nella comunicazione europea: sentire ciò che i cittadini vorrebbero dalla Ue. Dobbiamo bucare la bolla, è inutile parlare tra europeisti, dobbiamo parlare con chi l’Europa non l’ha compresa“. Lo spunto di riflessione esce dalle parole di Raffele Torino, docente dell’Università Roma Tre e coordinatore del Centro Europe Direct per l’ateneo capitolino. “Comunicare l’Unione europea ai cittadini. Percorsi e nuove sfide degli atenei sui territori” è stata una tavola rotonda importante per avviare un dialogo tra tutti gli atenei scelti dalla Commissione europea per ospitare la nuova generazione di sportelli Europe Direct e altre università impegnate nella comunicazione europea rivolta a cittadini. L’incontro, organizzato dal Centro Europe Direct di Siena, moderato dal ‘nostro’ direttore Katiuscia Vaselli e trasmesso online sui canali social del nostro giornale, è stato aperto dal pro rettore vicario dell’Università di Siena Sonia Carmignani che ha sottolineato la centralità del ruolo di Europe Direct Siena per gli obiettivi didattici, di ricerca e terza missione dell’Ateneo. Dopo lei l’ordine degli interventi prevedeva il contributo di Massimo Pronio, capo Team Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. “Dobbiamo fare un sforzo per finanziare i Centri Europe Direct sul territorio, loro sono il primo contatto tra cittadini e istituzioni europee. I valori comunitari devono essere il faro nei momenti peggiori”, ha detto. A Massimiliano Montini, coordinatore del Centro Europe Direct di Siena, è toccato invece fare un bilancio sull’attività del quinquennio appena passato e spiegare l’obiettivo dell’incontro con le altre strutture italiane: “L’idea è creare una rete di centri Europe Direct, una massa critica a sostegno di una buona comunicazione sull’operato della Ue che combatta anche le fake news contro quest’ultima”.