I primi due impianti della comunità energetica rinnovabile senese Sienaenergie sono attivi, funzionanti e già riconosciuti e certificati. Altri due impianti sono appena entrati in funzione. L’ente ha quindi avviato la propria attività, con l’intento di produrre energia rinnovabile che poi potrà essere consumata e utilizzata “a chilometro zero” nel territorio. Tuttavia i dirigenti della Cer, a partire dal presidente Alessandro Vigni, sono tornati a farsi sentire e si sono detti dispiaciuti per una delibera recentemente emessa da palazzo pubblico, relativa all’incarico per una cifra di oltre 48 mila euro che sono stati stanziati in favore della società sarda Albatros, di Sassari, “per uno studio di fattibilità per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile e per la predisposizione degli atti amministrativi per l’avvio del processo di costituzione della comunità energetica”.
A Siena, quindi, una comunità energetica c’è già, ed è ormai attiva e funzionante. Vi aderiscono 190 associati, tra di loro ci sono l’Università degli studi di Siena, la Cgil, la Cisl, la Curia, Legambiente, l’Unione Agricoltori e hanno manifestato la volontà di entrare e aderire anche i Comuni di Monteriggioni e di Sovicille. L’amministrazione comunale senese, tuttavia, guarda da un’altra parte e lavora per dare vita a una comunità energetica per conto proprio.
La Cer senese è al lavoro per sviluppare progetti con l’ateneo cittadino e altri enti, per realizzare nuovi impianti e posizionare altri pannelli fotovoltaici per produrre ancora altra energia.