“Con il cuore a Calenzano. Basta morti”, si legge in uno striscione, scritto dagli operai dello stabilimento Beko di viale Toselli, che è stato appeso davanti allo stesso sito. Il conto delle vittime nella raffineria dell’Eni della cittadina fiorentina è salito a cinque. Poco fa infatti è stato trovato il corpo dell’ultimo disperso. Per il presidente della Toscana, Eugenio Giani, è stata “una tragedia di entità fortissima ma che poteva essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante e quindi se vi fosse stato l’innesto di una catena tra l’incendio dalla pensilina alle cisterne chissà cosa sarebbe successo”. Sono stati tutti dimessi o sono in fase di dimissione dall’ospedale i feriti non gravi portati ieri con i mezzi del 118 al policlinico fiorentino di Careggi e all’ospedale di Prato. Sono dunque tre le persone coinvolte nell’esplosione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano ancora ricoverate: uno a Careggi e due a Cisanello a Pisa.