
Sono 71 le Gran Medaglie d’Oro e 330 le medaglie d’oro assegnate al XXIII concorso enologico internazionale Città del vino che si è tenuto a Siena, dal 6 all’8 giugno nei locali del bastione San Filippo della Fortezza medicea, rinnovata sede di Enoteca italiana di Siena. Un’edizione speciale che ha visto la riapertura degli spazi che fino al 2017 hanno ospitato l’ente vini Enoteca italiana, chiuso dopo ben ottantaquattro anni di attività al servizio della promozione del vino italiano nel mondo.
La classifica generale riporta tra i vincitori di medaglie solo il 30% dei vini esaminati durante il concorso, come stabilisce la ferrea regola dell’Oiv (Organizzazione internazionale vite e vino).
“È stata un’edizione da record – commenta il presidente dell’associazione nazionale Città del vino Angelo Radica – che ha visto la partecipazione di circa 1.500 campioni di vino provenienti da tutta Italia e da 11 Paesi esteri. La prima edizione si tenne proprio a Siena, nel 2001, sempre in Enoteca Italiana; allora furono poche centinaia i campioni di vino italiani esaminati, oggi sono circa 1.500, tra cui molti stranieri. Un numero che fa del Concorso Enologico di Città del Vino uno dei più importanti in Italia. Questa crescita testimonia la validità dell’iniziativa, nonostante le difficoltà del settore dovute a vicende politiche internazionali che influenzano i mercati, pur non intaccando la qualità dei nostri vini, che resta sempre alta e apprezzata. Non è un caso che il Concorso riesca a premiare soltanto Gran Medaglie d’Oro e Medaglie d’Oro, a dimostrazione della costante crescita qualitativa dei vini. Quest’anno la soglia si è ulteriormente alzata: il punteggio per ottenere una Medaglia d’Oro è salito a 87,6/100, a fronte di un minimo regolamentare di 85/100. Questo valore alto testimonia la sempre maggiore diffusione di vini di qualità”.
“Tredici le Commissioni internazionali che hanno valutato i vini in rassegna, provenienti da Paesi come Georgia, Corea del Sud, Croazia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Lussemburgo, Cuba, Francia, Polonia, Albania, Libano, Cile, Israele, Austria, Moldova, Grecia e Romania. Sono state assegnate 71 Gran Medaglie d’Oro (a vini con punteggio da 92/100 in su) e 330 Medaglie d’Oro (a partire da 87,6/100), rappresentando solo il 30% dei campioni valutati, secondo quanto imposto dall’Oiv. I vitigni autoctoni protagonisti di questa edizione del concorso includono Aglianico, Barbera, Cagnulari, Cannonau, Glera, Malvasia di Candia, Montepulciano d’Abruzzo, Moscato (in varie declinazioni), Nebbiolo, Nero d’Avola, Primitivo, Sangiovese, oltre ai classici Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e molti altri. I riconoscimenti saranno assegnati sia alle aziende sia ai sindaci dei comuni dove le aziende operano, per valorizzare il legame tra vino e territorio, tra imprese e pubbliche amministrazioni. Il sindaco è quindi il “padrino” ideale dei vini del proprio territorio. La premiazione si svolgerà a Roma il prossimo 5 luglio in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, con la partecipazione sia dei rappresentanti delle aziende premiate sia dei Sindaci coinvolti. Tra i premi assegnati ai vini selezionati secondo le regole Oiv, il miglior vino in assoluto è portoghese: Camolas Moscatel de Setúbal Reserva Barrel Aged dell’azienda Adega Camolas & Matos di Palmela (95,8/100), che riceve anche il premio speciale Iter Vitis del Consiglio d’Europa.
Tutte le classifiche complete sono scaricabili sul sito ufficiale del concorso.