“In via preliminare occorre rappresentare che si è sempre dovuto assicurare la permanente funzionalità dei servizi e ciò anche nel periodo di sospensione dell’attività giudiziaria. In questo quadro normativo imposto dalle scelte governative, le relazioni sindacali si sono sempre basate sul frequente confronto e condivisione delle soluzioni individuate per risolvere le problematiche in materia di tutela della salute di lavoratori ed utenti dei servizi giudiziari. In particolare, dal momento in cui è sorta l’emergenza si sono tenuti cinque incontri con la RSU e con le organizzazioni sindacali provinciali, a seguito dei quali molte istanze di parte sindacale sono state accolte e realizzate. Si pensi ai test sierologici, alla segnaletica di particolari percorsi per l’utenza, agli schermi in plexiglass anche laddove non necessari e alle visiere, tanto per fare alcuni esempi. Recentemente, poi, è stato anche chiesto alla locale ASL di somministrare tamponi al personale che lo ha sollecitato (siamo in attesa di risposta)”.
Riguardo alla nota della RSU e delle sigle sindacali FP, CGIL, FP CISL, CONFSAL, UNSA, appresa dagli organi di stampa, la dirigenza del Tribunale di Siena, nelle persone del presidente Roberto Carrelli Palombi e del dirigente amministrativo Alessandro Marchionni, ritiene doveroso fornire all’opinione pubblica queste informazioni. E la nota che arriva dal Tribunale di Siena prosegue: “Attualmente si sta procedendo ad attuare le forme di lavoro agile che il Ministero della Giustizia ha previsto per il prosieguo del periodo emergenziale e, a tal fine, ottemperando alle direttive impartite a livello centrale, il Tribunale convocherà le rappresentanze sindacali, a breve, per discutere proprio sulle attività delocalizzabili che potranno essere affidate al personale amministrativo che accederà a questa modalità di lavoro. Ciò, è necessario ricordare, nel rispetto comunque dei modi e dei tempi prescritti dalle direttive ministeriali. Deve anche a questo riguardo rilevarsi che si registrano tuttora notevoli ritardi nell’effettuazione degli adempimenti richiesti dal Ministero in vista dell’imminente inizio in sede dell’ispezione ministeriale quinquennale, allo stato non rinviata; ciò costituisce un ulteriore ostacolo all’accesso da parte del personale alle diverse forme di lavoro agile previste.
Circa il riscaldamento cui pure si è fatto riferimento dalla parte sindacale: nei locali di Via Camollia il riscaldamento è attivo dal 27/10 ed in Viale Franci, tenendo conto delle annose difficoltà nel ripristino della caldaia interna connesse ai ritardi nell’esecuzione dei lavori da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche, lavori già da tempo autorizzati dal Ministero della Giustizia, è in fase di definizione la trattativa diretta per la fornitura del servizio di noleggio di caldaie esterne per la quale solo recentemente è intervenuta l’autorizzazione alla spesa da parte del Ministero della Giustizia”.