Un progetto innovativo e ambizioso che nasce dall’esigenza di dare voce ai pazienti con anemia da malattia cronica renale. Si tratta di “Connessi”, percorso partito all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese grazie alla collaborazione tra la Uosa psicologia diretta dalla dottoressa Assunta Basile all’interno del Dipartimento di Salute mentale e organi di senso diretto dal professor Andrea Fagiolini, e la Uoc Nefrologia, dialisi e trapianto diretta dal dottor Guido Garosi, per il quale si è fatto promotore il Comitato Regionale della Toscana di Aned Onlus, Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e trapianto, il cui segretario è Mauro Ringressi.
“Si tratta del primo progetto su scala nazionale – dichiara il professor Andrea Pozza, responsabile scientifico del progetto, Dirigente Psicologo della Psicologia dell’Aou Senese – che vede protagonisti gli stessi pazienti con questa patologia nella realizzazione di un percorso di ricerca e di intervento psicologico, che viene effettuato direttamente in reparto. Inizialmente si raccolgono le testimonianze dei pazienti riguardo l’impatto individuale della malattia e il relativo percorso di cura focalizzandosi sulle difficoltà incontrate, sui bisogni e sulle risorse personali. Successivamente viene attivato un percorso di supporto psicologico per il paziente, strutturato sulla base dei contenuti raccolti durante la fase precedente. Prima e dopo il percorso di supporto psicologico sarà somministrato un questionario per monitorare gli effetti del trattamento”.
Il percorso di supporto psicologico ha una durata totale di 6 settimane ed è basato sulla mindfulness, pratica di meditazione centrata sulla consapevolezza dell’esperienza personale presente. Tale intervento verrà effettuato in modalità online e si articolerà in 6 incontri di gruppo condotti da psicologi e psicoterapeuti della durata di 1 ora e mezza ciascuno, con cadenza settimanale. “Abbiamo scelto convintamente di intraprendere questo percorso – spiega il dottor Guido Garosi, direttore della Nefrologia, dialisi e trapianto – per supportare in modo efficace, anche a livello psicologico, i pazienti che afferiscono al nostro centro e che sono inseriti in un percorso di cura come quelli di emodialisi, dialisi peritoneale e terapia conservativa. Si tratta di percorsi di cura che impongono una frequentazione assidua del nostro ospedale e credo che questo progetto possa rappresentare un arricchimento emotivo importante per affrontare la malattia”.
Gli obiettivi del trattamento psicologico sono: ridurre sintomi di ansia, depressione e lo stress percepito; gestire più efficacemente la percezione di dolore associato alla malattia; migliorare la qualità della vita compatibilmente con la malattia; aumentare il benessere psico-fisico generale; aumentare la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni con riferimento al momento presente senza giudicarsi. “Curare e prendersi cura – aggiunge infine il dottor Giuseppe Vanacore, presidente nazionale di Aned – è un binomio per nulla scontato di fronte alla malattia renale cronica. “Connessi” è in tal senso un progetto importante perché gli aspetti psicologici che accompagnano la malattia e le complicanze come l’anemia renale costituiscono la base per fare emergere diversi e ulteriori punti di vista clinici e relazionali: approdi utilissimi per rafforzare una visione unitaria e multidisciplinare della malattia nefrologica”.
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