È sull’atto d’indirizzo per il padiglione Conolly che si vedono i primi scricchiolii nella maggioranza che sostiene Nicoletta Fabio. Chiariamo: non ci sono rotture e nemmeno crepe ma si fa sentire la non partecipazione al voto dei gruppi di Le Biccherne e Forza Italia-UDC.
Ventidue i sì ottenuti alla proposta di delibera, che ha registrato i pareri favorevoli delle varie forze dell’aula. Significativo poi quanto detto dal primo cittadino che ha evidenziato la necessità di un coinvolgimento del Comune per dare nuova vita alla struttura di proprietà dell’Asl.
“Apprezzo l’idea che il Comune possa fare da facilitatore di idee per dare sviluppo all’edificio. Ho già fatto un tavolo con l’azienda sanitaria e con l’Università (nell’ex-manicomio del San Niccolò sono ospitati alcuni dipartimenti dell’ateneo, ndr.). E a loro presenterò alcune prospettive – ha rivelato. Non solo: ho già ricevuto i singoli cittadini e le associazioni impegnati per il Conolly”.
Parole queste che rendono più rumoroso il distinguo espresso da una parte della maggioranza. A dare un’idea sul perché dell’assenza al voto c’hanno provato a più riprese i vari consiglieri di Le Biccherne e Forza Italia-UDC.
La mancanza della menzione del proprietario del padiglione nell’atto è una delle ragioni che viene ripetuta più spesso. Michele Cortonesi, Le Biccherne, sottolinea la “fumosità” di un’iniziativa “dove un ente detta i lavori ad un altro ente”.
La traduzione? Il timore è che palazzo pubblico debba poi essere obbligato a portare avanti alcuni interventi in ambito urbanistico, senza passare invece dalla ‘consueta’ strada della variante fatta su richiesta di un terzo.
Quattro i punti deliberati oggi dal consiglio. Il Comune, nell’atto presentato da Vanni Griccioli di Per Siena, deve assumere “il ruolo di promotore di una iniziativa di qualificazione e valorizzazione” che coinvolga le varie realtà territoriali. Tra le soluzioni proposte anche quella della creazione di “un polo di ricerca” legato all’innovazione e all’intelligenza artificiale.
L’immobile, uno dei pochi esempi di panopticon presenti al mondo, da anni vive in uno stato di degrado. Numerosi e ripetuti negli anni gli appelli pubblicati sul nostro giornale per un rilancio dell’edificio, che si ispira al carcere ideale disegnato nel 1791 dal giurista Jeremy Bentham.
“Dobbiamo recuperare questo vero e proprio quartiere che è memoria storica di Siena. Potrebbe essere sede di start up che uniscono passato e presente e guardano al futuro”, ha commentato in aula Griccioli.
Marco Crimi