“La medaglia per essere usciti dalla crisi o ce la mettiamo sul petto tutti insieme o non se la mette nessuno”. Il sindaco di Siena Luigi De Mossi chiede a più riprese unità al consiglio comunale, durante il discorso che ha aperto il consesso.
La seduta di oggi, lunedì 3 maggio, è straordinaria. All’ordine del giorno è prevista la discussione della “situazione economica attuale in periodo di covid-19“. I consiglieri sono stati convocati in seguito ad una richiesta di Siena Ideale, Confesercenti, Confcommercio: le tre associazioni, qualche giorno fa, avevano chiesto un confronto su vari temi ” relativi alle difficoltà delle imprese”, come quello degli affitti o della Tari.
Durante la mattina sono in programma gli interventi di vari rappresentanti degli enti del territorio, nel pomeriggio si terranno i lavori che dovrebbero portare al varo di un documento che riassuma “le richieste inevitabili della nostra economia”, come specifica De Mossi che aggiunge “dai tavoli odierni uscirà un atto di indirizzo, qualcosa che faccia tenere la nostra economia ‘a galleggiare’ in attesa della ripresa”.
La platea delle autorità civili e militari è molto ricca. Tra i presenti, nella Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala, ci sono: S.E l’arcivescovo di Siena Cardinale Augusto Paolo Lojudice; Immacolata Amalfitano, vice prefetto di Siena; Silvio Franceschelli, presidente della provincia; Constatino Capuano, Questore di Siena; il colonnello Nicola Ferrucci, comandante provinciale dei carabinieri; il colonnello Giuseppe Marra, comandante provinciale della Guardia di Finanza; Pietro Cataldi, rettore dell’Università per stranieri; Francesco Frati, rettore dell’Università di Siena; Carlo Rossi, presidente di Fondazione Monte dei Paschi. Presenti anche i vertici di sindacati e delle associazioni di categoria locali.
De Mossi, dicevamo, si è appellato più volte all’unità del consiglio comunale: “Il merito delle nostre scelte sarà di una comunità intera. O ci salviamo tutti insieme o periamo ‘economicamente’ da soli”.
Il consesso si focalizzerà , appunto, sugli affitti (“con la possibilità di ridurre il canone agli inquilini e gli oneri fiscali ai proprietari”, dice De Mossi) e sulla Tari. Si discuterà anche la possibilità di una esenzione dal pagamento della Cosap, della cancellazione della prima rata Imu per locali e strutture ricettive e delle misure che rientrano tra i cosiddetti Incentivi 4.0 (“come il beneficio fiscale del credito d’imposta”).
“Dobbiamo agire secondo un criterio d’equità se vogliamo che non si aggravi la disperazione tra le persone”, sottolinea il sindaco di Siena. Una disperazione “che è legata alla perdita del lavoro, simbolo di dignità e libertà dell’uomo”.
Il sindaco ha poi ricordato quali sono state le misure messe in campo, dall’amministrazione, nella prima fase della pandemia(come l’abbattimento della parte variabile della Tari o lo stop alla Cosap),”voglio capire se quanto è stato fatto è stato efficace e se si possa replicare”, sottolinea.
La chiosa è invece su quanto dovrà essere fatto per il futuro. “Dovremo puntare sulle scienze della vita, sulle nostre scuole, dare una nuova vita ad alcuni nostri immobili” ed ancora “dovremo sostenere i nostri due atenei e il Santa Chiara Lab. Abbiamo bisogno di studenti stranieri e Siena deve diventare la città dell’accoglienza turistica, sanitaria e culturale”, conclude.
Marco Crimi