“I dati non mentono” ed il confronto tra il programma di Luigi De Mossi del 2018 ed il suo bilancio di fine mandato è “impietoso”: il giudizio perentorio è arrivato dal consigliere d’opposizione Bruno Valentini a pochi giorni dall’ultimo consiglio comunale del mandato 2018-2023 che si svolgerà il prossimo 2 maggio.
“Nel 2022 gli investimenti promessi erano stati per 52 milioni, ma ne sono stati spesi solo 10. Del resto basta guardarsi intorno per prendere atto che si tratta solo di un pò di manutenzione ordinaria di strade ed edifici pubblici-scrive Valentini-. Nel 2023 l’obiettivo di investimento è di ben 115 milioni, grazie alla pioggia di contributi europei arrivati a tutti i comuni capoluogo italiani. Secondo voi, quanti ne realizzeranno tenendo anche conto dell’inevitabile assestamento dovuto al cambio di giunta-si chiede.? Scorrendo la tempistica prevista a fianco di ogni opera pubblica, è evidente il ritardo accumulato e l’impossibilità di rispettare il cronoprogramma e sarà inevitabile perdere svariati milioni, a meno di proroghe da parte della Commissione Europea, ad oggi improbabili tant’è che il governo Meloni sta dirottando finanziamenti per miliardi sulle grandi aziende pubbliche per cercare di spenderli”.
“La comunità senese rischia grosso, ma anche i funzionari che sono responsabili dei vari progetti potrebbero essere chiamati a risponderne. Ed infatti la priorità assoluta ormai è quella degli investimenti col timbro del Pnrr, mentre gli altri (dove non c’è responsabilità personale dei funzionari comunali e dei progettisti) stanno scivolando indietro, al dà della loro urgenza per i cittadini-ha proseguito l’ex-sindaco-. Purtroppo si sono persi mesi preziosi, anche per la scelta di assumere personale con qualifiche generiche e non indirizzato prioritariamente alla progettazione, vista la straordinarietà della situazione”.
“Altre cifre contenute nel bilancio consuntivo mostrano la vera natura di questa amministrazione. Le multe accertate nel 2022 arrivano a 16 milioni di euro. La tassa sui rifiuti (Tari) è passata da da 14,5 a 18 milioni nel 2022. L’incasso dell’Imus sugli immobili da 24 milioni e 600mila a 28 milioni e 400mila. E la spesa comunale si è gonfiata per le assunzioni a tempo determinato, per gli incarichi e le consulenze, per sovvenzionare Sigerico spa, per gli studi fantasiosi e spesso inutili, i contributi e le tante mance distribuite a pioggia, di cui si trova riscontro anche nelle liste elettorali presentate in questa tornata. A giugno, la nuova amministrazione che si insedierà si troverà davanti a scadenze difficili, quali quelle legate al tentativo disperato di non perdere i milioni del Pnrr. Ad oggi, sembra un obiettivo quasi disperato”.
“P.S. Leggendo il Piano delle opere pubbliche c’è rimasto anche il progetto di realizzazione di un punto di pronto soccorso nel Santa Maria della Scala per una spesa di 700mila euro: ma non era una idea stramba prima partorita dall’assessora no vax e poi accantonata? Eppure la procedura contrattuale è pianificata per settembre di quest’anno.”, conclude.