E’ il primo di una serie di eventi quello organizzato nel pomeriggio dal Consorzio Agrario di Siena in collaborazione con i viticoltori di Castelnuovo. Una degustazione speciale con protagonista il Chianti Classico ma anche i tanti prodotti tipici senesi di qualità. L’iniziativa fa da contraltare alle continue aperture dei supermercati in città e sottolinea ancora una volta la naturale vocazione delle produzioni che rendono Siena un fiore all’occhiello.
“Vogliamo tornare ad essere centrali con una serie di iniziative atte a valorizzare i prodotti del territorio tramite un’attività tipica nostro core business: il rapporto con i produttori locali – ha detto Mario Conti, direttore generale del Consorzio Agrario di Siena –. Quello di oggi sarà dunque il primo di una serie di eventi”. Un appuntamento particolarmente gradito specie sotto Natale: “Questa è la nostra missione – ha ribadito poi Eros Trabalzini, presidente del Consorzio Agrario di Siena – siamo un contenitore all’interno del quali i produttori locali possono esprimersi con tutte le loro eccellenze. Abbiamo una vetrina di prodotti lavorati da artigiani ed agricoltori della zona, che hanno di base la garanzia di prodotto che gli conferisce il Consorzio con il suo brand”.
Si chiude un anno complesso per il Consorzio ma lo spirito non sembra essere del tutto scalfito dalla crisi economica: “Dobbiamo guardare avanti – ha detto Conti -. Stiamo concludendo un’annata difficile per noi e per i produttori ma siamo riusciti a trovare anche un minimo di soddisfazione nonostante la crisi. Ci prepariamo a chiudere un bilancio d’esercizio abbastanza importante con numeri che, rispetto allo scorso anno, danno un’inversione di tendenza”. Molto è stato fatto in questo anno, come ha raccontato il presidente: “Abbiamo cercato di assistere, qualora ci fosse la necessità, i clienti e i soci nel periodo di raccolta. Inoltre i nostri tecnici si sono mossi per cercare di assistere i produttori di vino, olio e grano nell’arco dello sviluppo fino alla raccolta”. C’è da fare i conti però con la grande distribuzione: “Si sopravvive e si cerca di trovare spazi diversi visto che il nostro è un mercato di nicchia”.