L’assemblea del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo per il 2022, con numeri molto positivi nonostante il pesante fardello del caro energia e del caro materie prime.
L’utile di esercizio è di quasi 28 mila euro, con una disponibilità liquida al 31 dicembre di oltre 11 milioni di euro, rispetto ai sette dell’anno precedente, oltre a riserve di circa un milione di euro e un fondo di dotazione pari a 513 mila euro. I crediti verso i contribuenti – al netto del fondo svalutazione crediti – entro 12 mesi ammontano a quasi 2,7 milioni e quelli oltre i 12 mesi a 3,5 milioni. Il Consorzio ha accantonato nel fondo svalutazione crediti 7,76 milioni di euro a presidio di eventuali crediti inesigibili.
“Abbiamo indicatori molto positivi – afferma Fabio Bellacchi, Presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – e il dato che più apprezzo è il basso utile di esercizio. Perché il consorzio non è una società quotata in borsa che deve distribuire dividendi, ma un ente al servizio di cittadini chiamato a spendere le risorse che arrivano attraverso la contribuenza. Ovviamente nel miglior modo possibile, con manutenzioni costanti nel nostro reticolo, che ancora una volta ci hanno permesso di limitare i danni nelle ultime pesanti ondate di maltempo, e investendo sui progetti”. “Altro aspetto che mi sta molto a cuore – aggiunge Bellacchi – è l’ottimo risultato per l’indicatore di tempestività dei pagamenti. Nel 2022 abbiamo pagato i nostri fornitori in media con 6,5 giorni di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale: il modo migliore di rispettare e apprezzare l’impegno di chi lavora per il nostro territorio”.
Il bilancio è stato illustrato all’assemblea da Carlo Cagnani, dirigente area amministrativa di Cb6. “Ciò che emerge e che soddisfa – spiega – è anche il basso livello di indebitamento, con un debito residuo da mutui al 31 dicembre di 1,1 milioni di euro. Nel 2022 il Consorzio non ha fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria grazie alla buona liquidità. Tutti numeri importanti che ci hanno permesso di raggiungere sia gli obiettivi strategici che quelli operativi che ci eravamo prefissati in fase di programmazione, nonostante aumenti davvero sostenuti per energia elettrica e materie prime”. “Per carburanti e lubrificanti abbiamo speso 766 mila euro, il 44% in più – rileva Cagnani – per i ricambi 276 mila euro, il 36% in più. Non solo: le spese per le utenze elettriche, fondamentali perché alimentano le nostre idrovore, sono aumentate del 50%, raggiungendo i 380 mila euro”. Stabile, infine, il numero dei dipendenti: sono 104, tra i quali 49 operai, 36 impiegati tecnici, sei impiegati amministrativi, sette quadri tecnici, tre quadri amministrativi, due dirigenti – uno tecnico e uno amministrativo – e un direttore generale. Il bilancio ha ottenuto il parere favorevole da parte della commissione assembleare numero 3, del revisore dei conti e della società di revisione.