Come riporta l’Ansa le misure restrittive contenute nel Dpcm che scadrà il 13 aprile potrebbero essere prorogate per ulteriori 14 giorni con la misura di isolamento che potrebbe essere prolungata fino al 2 maggio. Sarebbe inoltre in discussione l’eventualità che dopo Pasqua possano riaprire alcune piccole attività legate alla filiera agroalimentare e sanitaria, previo il rispetto delle misure di distanziamento.
Il premier Giuseppe Conte, in una intervista alla Bbc, spiega che è necessario “individuare alcuni settori che possono ricominciare la loro attività. Se gli scienziati danno il loro assenso, potremmo cominciare ad allentare alcune misure già alla fine di aprile” ribadendo come la guardia non sarà abbassata e spiegando che ”solo gradualmente” verranno messe in campo le riaperture. E sulla possibilità che la Russia abbia legato i suoi aiuti all’Italia sul Coronavirus alla condizione che Roma allenti le sanzioni europee nei confronti di Mosca, il premier si “offende profondamente”. “E’ un’offesa al governo italiano… e anche a Vladimir Putin, che mai si è sognato di usare gli aiuti come leva sulle sanzioni”.
La posizione degli industriali alimenta le tensioni nel governo, già diviso sulle scelte da prendere subito dopo Pasquetta quando dovrà essere rinnovato il Dpcm con le misure di contenimento e con le limitazioni agli spostamenti. Conte deciderà entro sabato, anche se un dato è già chiaro a tutti gli italiani: non ci sarà il “liberi tutti”, non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti. A tutto ciò il governo penserà nelle prossime settimane anche sulla base della mappa che l’Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso. L’obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. La ratio è di fornire una serie di misure organizzative per consentire la ripresa delle attività, con particolare attenzione ai lavoratori fragili e alle situazioni dove è richiesta una sorveglianza sanitaria speciale.
(Fonte: Ansa)