“Qui a è stato realizzato il primo giardino d’artista all’interno delle mura di una città”, afferma Paolo Torriti, docente di Storia dell’arte moderna dell’Università di Siena, e uno dei deus ex machina del progetto dell'”Orto d’artista” della contrada dell’Aquila, che ha chiuso il primo ciclo oggi pomeriggio con l’opera ‘Aerea’ di Maura Banfo.
“Un nido sospeso che rappresenta la nostra “casa”, dalla quale temporaneamente ci distacchiamo per prendere ognuno il proprio volo ma alla quale non possiamo che fare sempre ritorno”, questo il senso dell’installazione che è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena nell’ambito dell’avviso Let’s Art!.
L’opera di Banfo, una scala dorata dove in cima è posizionato un nido, rappresenta l’ ‘aria’, uno dei quattro elementi con cui la contrada ha inteso valorizzare l’orto del Verchione e renderlo il primo ‘giardino d’artista’ all’interno delle mura di una città, attraverso una collezione permanente di opere d’arte contemporanea.
“Nel 2019 l’elemento fuoco ispirò “Un sole per l’Aquila” di Alice Ronchi. Quindi, nel 2022, è stata inaugurata “La pista dei barberi” in travertino realizzata in memoria di Arturo Pratelli, creata da Francesco Carone. Nell’autunno del 2023, infine, fu inaugurata la ‘Fontana’ di Luca Pancrazzi. Maura Banfo, torinese, classe 1969, artista internazionale, ha segnato alcune tappe importanti del sistema dell’arte contemporanea italiana ed è la quarta artista che partecipa all’iniziativa”, viene spiegato