
La Contrada di Valdimontone ha presentato in giornata nei locali del proprio museo, la conclusione dell’iniziativa di restauro del tabernacolo, sostenuta dalla Fondazione Mps con il bando Let’s Art con un contributo di 7mila euro.
“Esprimiamo la nostra gratitudine alla Fondazione Mps e a tutti coloro che, con affetto e attenzione, hanno contribuito al restauro di un bene artistico presente nel nostro rione – commenta il priore Alberto Benocci -. Confido che la Contrada prosegua nel suo impegno nel favorire iniziative, esperienze e collaborazioni che, pur mantenendo il rispetto per le tradizioni, siano in grado di rispondere alle esigenze della comunità e del suo territorio.”
“La Fondazione Mps è particolarmente soddisfatta di accompagnare le realtà culturali e, come in questo caso il mondo delle Contrade, in un percorso partecipativo alla vita del territorio, alla valorizzazione di luoghi e alla riscoperta di monumenti senesi. – spiega Monica Barbafiera, vicepresidente Fondazione Mps -. L’avviso Let’s Art!, infatti, è un continuo stimolo per numerosi interventi di crowdfunding e digital fundraising, destinati al restauro di beni e opere d’arte, o alla rigenerazione urbana, con lo scopo di incentivare le capacità di raccolta fondi e la sostenibilità finanziaria del Terzo Settore, oltre alla mobilitazione di risorse e l’acquisizione di nuove competenze in ambito artistico culturale.”
L’intervento conservativo, effettuato dalla contradaiola restauratrice Elena Batazzi, coadiuvata da altri appassionati contradaioli, è mirato a rispondere alla volontà di restituire al rione e alla città tutta, un’opera di elevato pregio storico-artistico, fornendo anche un’adeguata illuminazione in grado di poterla fare apprezzare dai passanti, siano essi studenti delle scuole circostanti o contradaioli, ma anche dai numerosi turisti, recando all’opera il giusto aspetto curato degno di un importante bene storico-artistico. Il restauro è stato possibile grazie ad una articolata e strutturata raccolta fondi sulle cui tecniche e caratteristiche due contradaiole erano state appositamente formate da professionisti del settore, nell’ambito di un percorso di accompagnamento che la Fondazione Monte dei Paschi ha sostenuto. L’appello è stato raccolto da attività del territorio e da numerosi contradaioli e non che hanno concorso in varia misura alla realizzazione dell’opera.