Su 187 esercizi e imprese commerciali aperti al pubblico a Siena e provincia 40 sono risultati irregolari, con una percentuale di violazioni pari al 21%. Lo rende noto oggi la Guardia di Finanza di Siena che ha effettuato le verifiche, iniziate il 21 maggio e proseguite per una settimana, fino a domenica scorsa. In totale sono stati 117 i finanzieri impegnati nei controlli, finalizzati anche al contrasto dell’abusivismo commerciale, accertamenti quest’ultimi, spiega sempre la GdF, che hanno portato al sequestro di 2.962 angioletti in ceramica, riproduzioni illegali dell’angelo laudante prodotto dalla Thun spa, fabbricate in Cina e importate da una ditta di San Marino. Tutto è partito da un controllo in un negozio di San Gimignano: gli accertamenti, sviluppatisi anche attraverso una rogatoria internazionale, hanno portato anche al sequestro delle pagine web utilizzate per la pubblicizzazione del prodotto e a una denuncia. I controlli della GdF hanno portato inoltre al sequestro di 746 prodotti elettronici, giochi e oggettistica importati dalla Cina e non conformi alla normativa comunitaria, in quanto non riportanti il logo Ce, le descrizioni e i manuali di utilizzo: anche in questo caso è scattata una denuncia.
Nel comparto dei “controlli strumentali”, concernente la regolare emissione degli scontrini e ricevute fiscali, sono stati complessivamente eseguiti nr. 187 controlli di cui 40 irregolari con una percentuale di violazioni di oltre il 21%. I controlli sono stati effettuati con militari in “divisa” nonché con “abiti civili” ed hanno interessato tutta la Provincia. Un esercente su cinque non ha emesso il documento fiscale.
Gli interventi contro l’abusivismo commerciale hanno portato al sequestro di:
– 2.962 oggetti ceramici a calamita riproducenti l’ “angelo di Bolzano” conosciuto come “angelo laudante” prodotto dalla THUN Spa, il cui modello industriale risulta depositato presso il Ministero peri i Beni e le Attività Culturali e protetto dal diritto di proprietà industriale. L’indagine, svolta dalle Fiamme Gialle di Poggibonsi, nasce da un controllo effettuato presso un esercizio commerciale di San Gimignano e si è sviluppata attraverso una rogatoria internazionale, richiesta dalla locale Procura della Repubblica, all’organo collaterale della Repubblica di San Marino. Dall’esito dei prefati accertamenti emergeva che la ditta sammarinese non produceva i suddetti articoli ceramici ma bensì li importava dalla Cina, commercializzandoli nel territorio dello Stato Italiano anche attraverso la pubblicizzazione su un proprio sito internet. L’attività d’indagine che è stata estesa su tutto il territorio nazionale, si è conclusa nella scorsa settimana con il sequestro di 2.962 “angioletti” di ceramica, delle pagine web utilizzate per la pubblicizzazione del prodotto e la denuncia a piede libero di un responsabile all’Autorità Giudiziaria;
746 prodotti elettronici, giochi e oggettistica importati dalla Repubblica Popolare Cinese e non conformi alla normativa comunitaria, in quanto non riportanti il logo CE, le descrizioni e manuali di utilizzo. Denunciata una persona a piede libero.