Il capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ha appena concluso l’aggiornamento delle 12.15 in merito alla situazione Coronavirus in Italia. Anche da Roma confermano due casi in Toscana. I casi in Toscana – Oltre all’uomo di 60 anni risultato positivo al tampone dopo essersi presentato all’ospedale di Santa Maria Nuova, c’è un secondo contagio a Pescia, in provincia di Pistoia.
La situazione in Italia, un guarito a Roma – In Italia il numero dei casi è salito a 283- con 7 deceduti e 1 paziente dimessa- di cui 212 in Lombardia (40 persone in più rispetto all’aggiornamento di ieri sera delle 18) , 38 in Veneto (+5 rispetto a ieri), 23 in Emilia Romagna(+5), 3 in Piemonte e 3 nel Lazio( 1 guarito) e uno in Sicilia a Palermo.
La malattia-“Le misure prese dal governo vanno nella direzione giusta, nel tempo giusto e nel modo giusto. Questa è una malattia da non sottovalutare ma su 100 persone, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambienti sanitari e si registrano solo 5 decessi – spiega Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consigliere per le relazioni dell’Italia con gli organismi sanitari internazionali-. I decessi registrati in Italia sarebbero potuti accadere anche con altre infezioni, un’influenza normale avrebbe determinato uno scompenso a persone già malate che porta alla morte. C’accordo totale con Ue e Oms sulle misure prese”.
Le misure precauzionali- Ricciardi ha poi ricordato quali sono le misure precauzionali da prendere.”Se ci sono dei sospetti non recatevi in ospedale, chiamate i numeri verdi o quelli regionali – afferma-. Solo così possiamo mettere in atto le prime misure di contegno per un virus di non abbiamo ancora un vaccino, solo con l’isolamento. Nell’80% dei casi a una persona basta l’isolamento domiciliare”.
“I medici vanno e devono essere tutelati perché esistono le norme di precauzioni universali – continua Ricciardi-: ogni medico deve considerare il paziente come potenzialmente infetto a prescindere dalla patologia. La prima protezione è comportamentale e informativa. Le mascherine di garza che stanno andando a ruba non servono a proteggere i sani, sono una misura di precauzione. Ci sono delle mascherine che invece vengono date al personale sanitario: sono quelle con i filtri, di cui i medici devono essere dotati. Tutti i colleghi devono agire con precauzioni universali”.
L’autoquarantena fiduciaria, l’obbligo di denunciarsi e sottoporsi ai controlli se si ritorna da paesi ‘ zone a rischio’ dove ci sono stati focolai varranno per tutto il territorio nazionale, lo fa sapere il commissario Borrelli