Coronavirus, il premier Conte: “Non escludo misure più restrittive”

“Non escludo una serrata generale”, sono queste le parole usate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante l’incontro con l’opposizione. Oggi l’Italia si è svegliata tutta nella cosiddetta ‘zona protetta’, una situazione mai vista prima. In tutto questo, c’è chi pensa che non sia abbastanza, come i governatori di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, ovvero, le tre regioni più colpite d’Italia, pensando che le adozioni finora intraprese dal Governo non siano sufficienti a contenere il contagio.

Propongono una chiusura drastica di almeno 15 giorni, per cercare di arginare quanto più possibile il contagio e gli eventuali ricoveri. Sono 10 mila ad oggi le persone affette da coronavirus, e una delle notizie negative è stato il trasferimento di alcuni pazienti provenienti dalla Lombardia, un segnale preoccupante che fa pensare ad un sistema ormai logoro.

Il premier Conte ha ascoltato le richieste delle forze di opposizione rappresentate da Salvini, Meloni e Tajani che hanno espresso la loro preoccupazione al riguardo di una misura restrittiva non ancora sufficiente a contenere la trasmissione del virus.

“Il Governo sta costantemente monitorando la situazione – fa sapere il Presidente Conte – non escludiamo misure più restrittive come la serrata generale, valuteremo giorno per giorno secondo i dati riportati dalle regioni”.

Intanto si segnala il primo tampone positivo in Parlamento:Il deputato lodigiano del gruppo Misto Claudio Pedrazzini è risultato positivo al test del coronavirus. Si tratta del primo parlamentare positivo al Covid-19. “Sto bene, solo qualche linea di febbre” ha detto Pedrazzini, contattato dall’Adnkronos.