Le imprese del territorio senese che stanno subendo danni in conseguenza della situazione che si è generata con il “Fenomeno Coronavirus” potranno contare su un plafond specifico pensato appositamente da Fises. La Finanziaria Senese di Sviluppo ha stanziato un plafond straordinario di 2 milioni di euro.
La decisione è stata presa nel consiglio di amministrazione di ieri, 28 febbraio. Saranno concessi finanziamenti alle imprese con importi che si collocano in un range tra 20mila e 50 mila euro, con una durata massima di 10 anni di cui 1 anno di preammortamento, a condizioni di tassi di interesse e di commissione di istruttoria agevolate.
“E’ uno strumento che vuole andare incontro alle imprese, aiutarle, continuando a mettere la nostra esperienza a servizio della collettività – fa notare il presidente Massimo Terrosi – Uno strumento a cui abbiamo pensato da subito e che in brevissimo tempo siamo riusciti a mettere in atto. Vuole essere un aiuto in più, coadiuvante e ulteriore rispetto a ciò che tutte le associazioni di categoria e gli operatori economici in questo momento stanno correttamente chiedendo alle istituzioni. Tutti dobbiamo fare la nostra parte in questa fase complessa. La Finanziaria Senese di Sviluppo c’è, con la propria esperienza, la propria competenza e la propria capacità di stare vicino alle imprese del territorio”.
La Finanziaria Senese di Sviluppo ha compiuto 30 anni nel 2019. Nel solo anno appena chiuso risultano 171 pratiche effettuate per un totale di 13.710.000 euro. Grande spazio alle nuove attività soprattutto di giovani e donne con 54 operazioni sostenute per un totale di investimento di quasi 4milioni. Un trend che conferma quanto fatto nell’ultimo decennio. Da settembre 2009 al 31 dicembre 2019 infatti la Finanziaria ha deliberato 2240 le operazioni per un totale di 134.535.000 euro. Tra queste a favore di nuove attività ci sono 609 operazioni per un totale di oltre 32milioni, per l’esattezza 32.216.000.
“I dati parlano da sé – fa notare Terrosi – questi numeri dimostrano tutto il ruolo che la Fises ha saputo avere nell’ultimo decennio e che oggi noi continuiamo ad interpretare, coerentemente al piano industriale e agli indirizzi dei soci tanto più nella situazione che tutti insieme stiamo affrontando”.